04 Marzo, 2005
Dal taglio del 40% dell’indennità ai Parlamentari europei verso un’Europa più efficiente di Antonio
Dal taglio del 40% dell’indennità ai Parlamentari europei verso un’Europa più efficiente

Dal taglio del 40% dell’indennità ai Parlamentari europei verso un’Europa più efficiente

Uno sguardo più obiettivo  sull’Europa

Il Parlamento europeo ha proceduto a un’autoriforma dei

regolamenti che comporterà, fra le altre cose, il taglio del

4o% dell’indennità versata ai parlamentari. Una notizia

importante che è passata praticamente sotto silenzio

sulla stampa, sebbene si tratti di un’iniziativa che potrebbe

rappresentare un buon punto di partenza anche per

la politica italiana.

Da troppo tempo i media italiani si concentrano sul

Parlamento europeo solo per criticare quest’istituzione

e i rappresentanti che vi siedono, restituendo ai cittadini

un’ immagine del Parlamento come sede istituzionale

scarsamente utile. Certo non possiamo ignorare che vi

sono molti aspetti che si prestano a critiche, ad esempio

l’esagerato turn over che ha caratterizzato la delegazione

italiana, ma questo non deve cancellare quanto di

buono si produce.

A mio parere, si riscontra troppo spesso un generalizzato

silenzio su quale tipo di lavoro venga svolto in sede

europea e quali benefici ne derivino per il nostro Paese.

E non si può neppure dimenticare che sono in molti gli

eletti che o norano l’impegno assunto e il mandato ricevuto

dagli elettori, cercando di coniugare interessi italiani

e orizzonti europei senza appiattirsi nei confini - spesso

troppo angusti - della politica nazionale.

In vista della scadenza elettorale del 6 e 7 giugno, sarebbe

opportuno aprire un confronto e chiarire una volta per

tutte chi, fra i nostri politici, ritiene che serva una versione

minima dell’Europa e chi, come me, pensa che l’Europa

debba acquisire maggior peso a livello politico e istituzionale.

Ma sarebbe anche necessario informare i cittadini sulle

opportunità che vengono dall’Europa e sulla sua fondamentale

importanza per affrontare le sfide della crisi

economica e, in un orizzonte più ampio, della globalizzazione.

Nel contesto attuale, chiudersi in logiche protezionistiche

e nazionalistiche può forse dare un riscontro

immediato in termini politici ma non rappresenta un

approccio lungimirante.

Ritengo invece che sia fondamentale, oggi più che mai,

agire di concerto con gli altri Stati membri e dare nuovi

contenuti e sostanza al progetto europeo.

Per fare questo, l’Italia ha bisogno di un personale politico

competente che la rappresenti nell’arena istituzionale

e che sia in grado di contribuire alla costruzione di

un’Europa più coesa e più forte. Soprattutto se dovesse

entrare in vigore il Trattato di Lisbona, che attribuirà al

Parlamento Europeo nuove competenze e prerogative.

Di Antonio Panzeri

Parlamentare Europeo Partito Democratico