04 Marzo, 2005
Matine Aubry, l'Europeista
Una risposta concreta e urgente alla crisi. Una risposta europea. Ha battuto molto su questo tasto Martine Aubry, segretaria del Ps francese, ospite alla riunione del Gruppo PSE a Strasburgo,

MARTINE AUBRY, L'EUROPEISTA

Una risposta concreta e urgente alla crisi. Una risposta europea. Ha battuto molto su questo tasto Martine Aubry, segretaria del Ps francese, ospite alla riunione del Gruppo PSE a Strasburgo, e poi partecipante ad un incontro quadrangolare con Mahmoud Abbas, presidente dell'Autorità Palestinese, Martin Schulz, presidente del Gruppo, e Poul Nyrup Rasmussen, presidente del PSE. La visita di Aubry era attesa, dopo l'aspro confronto per la conquista del vertice del partito in Francia. Ha svolto un intervento sobrio, d'impronta europeista (noblesse oblige, essendo la figlia del mitico Jacques Delors), incentrato sui guasti già intollerabili provocati dalla crisi finanziaria e, al tempo stesso, mirato a segnalare l'urgenza di rilancio del modello sociale europeo. Non è in discussione il mercato, ovviamente. Ma le regole per l'agire all'interno di esso. E soprattutto, prima l'economia reale e poi la finanza, e soltanto quella pulita. Altro che versare danaro alle banche, aiutare le agenzie di rating e pensare d'aver fatto tutto il possibile.

"Dobbiamo ritrovare l'Unione europea", ha esclamato la segretaria socialista. La quale ha espresso un giudizio di sconfinato assenso sul "Manifesto" del PSE (approvato di recente all'incontro di Madrid) per le prossime elezioni di giugno che rinnoveranno il Parlamento europeo: "Quando ho letto il testo per la prima volta - ha rivelato - non ho creduto ai miei occhi: il partito era riuscito a compiere un capolavoro e trovare l'accordo di tutti i suoi aderenti"! Un Manifesto per la giustizia sociale, l'eguaglianza, la pace. Aubry ha battuto il tasto sulla necessità di fare una campagna comune del PSE in tutti i Paesi dell'Ue (annunciata una manifestazione a Lille, focalizzata sulla vicinanza tra popoli della "vecchia" Europa e dell'est). E si è schierata per proporre un candidato del PSE alla guida della prossima Commissione ("Barroso non ci piace").

Martine Aubry ha voluto offrire all'assemblea del Gruppo il suo sincero giudizio sulla condotta della recente presidenza dell'Ue. Il succo: anche voi, ha detto, vi siete scaldati per come ha agito Nicolas Sarkozy, sul ruolo avuto a proposito della crisi georgiana e quella energetica (ma la crisi del gas mica è stata risolta da lui, e nemmeno per sempre!). Bene, ha spiegato la segretaria, noi l'abbiamo giudicata in altra maniera: Sarkozy ha inteso parlare dell'Europa per far parlare di sè. Tutto qui. Una versione marcatamente francese. Comprensibile ma non esaustiva. Il dibattito al Gruppo è stato breve ma intenso. Per gli italiani è intervenuto il presidente della Delegazione, Gianni Pittella. Ribadita la "storica amicizia" con i cugini francesi, rilanciato il bisogno che sentono i cittadini di un'Europa "forte" e coesa socialmente, esaltati i "pilastri" della libera circolazione dei lavoratori (chiaro il riferimento alle proteste anti-italiana in Gran Bretagna, del resto condannate anche dalla delegazione inglese e dal premier Gordon Brown). E, per finire ma nient'affatto ultimi nella graduatoria, la proposta sull'emissione degli "eurobond" e l'invito pressante a mettere in opera il Trattato di Lisbona.

Fonte: http://www.delegazionepse.it/canali.asp?id=11590