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 Dall'Europa

04 Marzo, 2005
Eluana,gli ayatollah e l’Europa.
Agli Stati membri che non l'abbiano ancora fatto di varare una legislazione sul testamento biologico, per garantire quanto disposto dall'articolo 8 della Convenzione di Oviedo sui diritti dell'uomo e la biomedicina, secondo cui ecc.ecc.

Eluana,gli ayatollah e l’Europa. La Risoluzione adottata dal Parlamento Europeo durante l'ultima sessione plenaria di Strasburgo, con 401 voti a favore, tra cui anche quelli di una parte dei Popolari, così recita all'articolo 167: chiede agli Stati membri che non l'abbiano ancora fatto di varare una legislazione sul testamento biologico, per garantire quanto disposto dall'articolo 8 della Convenzione di Oviedo sui diritti dell'uomo e la biomedicina, secondo cui "sono tenuti in considerazione i desideri precedentemente espressi a proposito di un intervento medico da parte di un paziente che, al momento dell'intervento, non è in grado di esprimere la sua volontà", e assicurare il diritto alla dignità alla fine della vita.
Quanto sta avvenendo in Italia, con il dibattito incandescente accesosi attorno al drammatico caso di Eluana Englaro, riporta quanto mai la necessità di un confronto su quanto avviene negli altri paesi dell'Unione Europea. Tutti ricorderanno il film Mar Adentro, con Javier Bardem, sulla storia vera di un paraplegico e la sua determinata volontà di porre fine alle proprie sofferenze. Il film, girato nel 2004, fu candidato dalla Spagna agli Oscar. Oppure il caso francese di Vincent Humbert, un giovane tetraplegico cieco e muto che aveva chiesto il diritto a morire al Presidente della Repubblica e l'azione intrapresa dalla madre per porre fine alle sue sofferenze. Esistono in ogni paese situazioni come quelle di Eluana Englaro, ognuna con la propria specificità, ognuna con la propria drammaticità. I soli paesi a riconoscere l'eutanasia sono attualmente l'Olanda, la cui legislazione tende tradizionalmente a regolare tutto, e il cattolicissimo Belgio. Per quanto riguarda l'Olanda, questa ha aperto la strada alla possibilità di autorizzare l'eutanasia anche per i bambini dopo che la legge in vigore lo permetteva solo a partire dai 12 anni. Ma ecco il quadro, reperibile dal portale di bioetica, della legislazione in vigore nei Paesi europei che autorizzano o tollerano l'eutanasia:
- OLANDA e BELGIO: leggi simili consentono ai medici di praticare sugli ammalati in condizioni terminali la ''dolce morte'' senza incorrere in conseguenze penali. In Olanda e' autorizzata per i malati a partire dai 12 anni, ma per quelli tra i 12 ed i 16 anni e' necessaria l'autorizzazione dei genitori. In Belgio a partire dai 18 anni. La richiesta, in forma scritta, deve essere ''volontaria, riflettuta e reiterata'' e non frutto di pressioni esterne. Spetta sempre al medico curante verificare che la malattia sia incurabile e provochi una ''sofferenza fisica o psichica costante ed insopportabile''. Ogni proposta di eutanasia va notificata ad una commissione (composta in Olanda da almeno tre esperti, e in Belgio da 16) incaricata di verificare se tutte le condizioni stabilite dalla legge siano state rispettate.
- DANIMARCA: La persona malata in modo incurabile può decidere di fermare il trattamento medico. Dal 1992 in caso di malattia incurabile o incidente grave, i danesi con un ''testamento biologico'', che il medico e' tenuto ad osservare, possono chiedere di non essere tenuti in vita artificialmente.
- FRANCIA: L'eutanasia e' illegale, ma il codice penale distingue tra eutanasia attiva (l'azione che provoca direttamente la morte e che viene assimilata all'omicidio) e l'eutanasia passiva (ovvero l'assenza dell'azione terapeutica).
- GERMANIA: Nel 1998 la Corte d'appello di Francoforte ha aperto la strada all'autorizzazione dell'eutanasia per le persone in coma irreversibile. Secondo la corte, l'eutanasia puo'essere in linea di principio autorizzata solo se corrisponde inequivocabilmente alla volontà del paziente e dovra' comunque essere approvata dai tribunali tutori.
- GRAN BRETAGNA: L' eutanasia e il suicidio assistito sono illegali. Tuttavia la giustizia ha autorizzato alcuni medici ad abbreviare la vita di malati tenuti in vita artificialmente. In Scozia, per la prima volta nell'aprile 1996, un paziente e' stato ''autorizzato a morire''.
- SPAGNA: Il codice penale del 1995 non considera piu' l'eutanasia e il suicidio assistito come un omicidio.

Il presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, nel rispondere alla lettera che Piergiorgio Welby gli indirizzò nel 2006 scrisse: "Mi auguro che su questo tema ci sia un confronto, nelle sedi più idonee, perché il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio, la sospensione o l' elusione di ogni responsabile chiarimento. Penso che tra le mie responsabilità vi sia quella di ascoltare con la più grande attenzione quanti esprimano sentimenti e pongano problemi che non trovano risposta in decisioni del governo, del Parlamento, delle altre autorità cui competono. E dunque raccolgo il suo messaggio: esso può rappresentare un' occasione di non frettolosa riflessione su situazioni e temi, di particolare complessità sul piano etico, che richiedono un confronto sensibile e approfondito, qualunque possa essere in definitiva la conclusione approvata dai più». Il percorso da fare è ancora molto lungo, come lunghe sono le battaglie che le famiglie coinvolte devono portare avanti nella maggior parte dei paesi europei.

Alberto Corsini

 

Fonte: http://www.delegazionepse.it:80/canali.asp?id=11558

 

 


       


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