04 Marzo, 2005
Servizi. Qualità pubblica
Antonio Panzeri sulla proposta del Gruppo socialista al parlamento Europeo

Il gruppo socialista al Parlamento europeo ha proposto ufficialmente il 30 maggio un progetto di testo per una direttiva sui servizi di interesse economico generale in seguito all’accordo politico raggiunto il giorno prima al Consiglio sulla direttiva “servizi” nel mercato interno.
La proposta avanzata dal Pse sollecita sostanzialmente un quadro giuridico europeo per i servizi pubblici.
L’accesso ai servizi pubblici di alta qualità è una questione politica centrale. Scuole ed ospedali efficienti, ad esempio, sono elementi essenziali per una buona qualità della vita.
Per questo il Pse intende spingere affinché la Commissione Europea ed il Consiglio pongano in essere delle azioni volte a salvaguardare ed a migliorare i servizi pubblici in tutta l’Unione Europea.
La proposta di direttiva avanzata intende, in tale direzione, stabilire i principi generali e le condizioni per il buon funzionamento dei SIEG nel mercato interno, stabilendo in particolare, le norme di utilizzo, gestione, controllo, valutazione e finanziamento degli stessi SIEG, ogni volta che un’autorità competente su scala nazionale, regionale, locale o comunitaria, impone ad un fornitore di servizio che esercita un’attività economica degli obblighi di servizio pubblico o di servizio universale.
L’operazione che si intende compiere è quella di realizzare una raccolta sistematica di tutta una serie di principi (trasparenza, sicurezza, equità, controllo etc) in quanto rientranti nella giurisprudenza ormai consolidata della Corte di Giustizia europea, direttamente derivante dall’interpretazione delle norme del Trattato.
Si potrebbe affermare che questa soluzione si presenta come una sorta di “Testo Unico”, delle massime giurisprudenziali comunitarie in tema di utilizzo, controllo, valutazione e finanziamento dei SIEG.
Questa ipotesi di lavoro è comunque di un certo interesse perché è in grado di offrire un quadro unitario per l’Europa, entro il quale collocare l’intervento sui servizi di interesse economico generale.
E ciò a maggiore ragione perché questo è un settore che segnala vistose differenze nazionali. I servizi erogati, le modalità e i soggetti che li erogano variano notevolmente, da paese a paese, e creano dei fraintendimenti e confusione in merito all’esatto significato di servizio pubblico ed una reticenza rispetto ad una possibile regolamentazione comune europea.
Per questo determinare un quadro di riferimento unitario è il primo passo da compiere.
Ma una direttiva sui SIEG è importante non solo perché i servizi sono un elemento essenziale nella qualità della vita dei cittadini.
Essi hanno anche e soprattutto un ruolo chiave da giocare in quello che è il cavallo di battaglia dell’Unione Europea: la strategia di Lisbona, che punta a mettere le basi sui valori sicuri del modello sociale ed economico dell’Europa per creare l’economia più dinamica, coesa e duratura nel vasto scenario mondiale.
Buoni servizi pubblici possono aiutare a superare la crisi economica, l’esclusione sociale e sono utili a rafforzare la coesione sociale e territoriale ed infine a migliorare il funzionamento del mercato interno dell’Europa e la sua competitività.
Con questa proposta di direttiva siamo solo agli inizi di un percorso che il Pse vuole intraprendere e che si caratterizzerà da un lato nel lavoro parlamentare, perché lo stesso Parlamento Europeo ne assuma le linee guida e dall’altro nella pressione che si dovrà esercitare sulla Commissione ed il Consiglio, attraverso una larga consultazione, mobilitazione e appoggio di un’ampia coalizione dei diversi soggetti interessati.
La delegazione italiana del Pse lavorerà nei prossimi mesi per aprire un confronto con il governo, le istituzioni locali e le parti sociali. Questo confronto sarà utile per fornire il nostro contributo al dibattito in corso.
Antonio Panzeri 


       Fonte: Toscana/Europa