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 Dall'Europa

04 Marzo, 2005
Mucca pazza
Il Parlamento europeo apre a ritorno mangimi pesce ma limitati esclusivamente ai giovani ruminanti

Il Parlamento europeo apre al ritorno in Europa dei mangimi a base di pesce da destinare ad esempio alla crescita dei vitelli - e comunque esclusivamente ai giovani ruminanti - dopo dodici anni dalla loro messa al bando nei mangimi destinai ai ruminanti, per il timore della diffusione del virus della mucca pazza.
Durante l'ultimo decennio caratterizzato dalla crisi della mucca pazza in Europa e dall'introduzione di un vero e proprio arsenale di misure sanitarie per sradicarla, gli scienziati europei avevano identifico nei mangimi a base di proteine animali, una delle cause principali della diffusione del virus.
Questo approccio non viene intaccato dal Parlamento europeo che non intende modificare il divieto di utilizzare farine di carne e di ossa proveniente da mammiferi nell'alimentazione di bovini, ovini e caprini.
I cambiamenti che sono stati invece previsti - nell'ambito della normativa Ue più vasta sulla prevenzione, il controllo e l'eradicazione delle encefalopatie spongiformi trasmissibili - riguarda le sole farine a base di pesce.
Quest'ultime sono sempre autorizzate in Europa, a determinate condizioni, ma per i non ruminanti (ad esempio nell'allevamento del pollame), e in acquacoltura. In realtà però la loro produzione (concentrata principalmente nel Regno Unito, in Irlanda, in Olanda e in Danimarca) avrebbe subito un calo per l'applicazione di una tolleranza zero sulla loro presenza nei mangimi per i mammiferi.
Gli europarlamentari hanno quindi dato la possibilitàalla Commissione europea di intervenire su due fronti: in primo luogo sulla possibilità di estendere l'utilizzo dei mangimi a base di pesce nei giovani ruminanti; quindi di introdurre eventualmente un margine di tolleranza per permettere la presenza di piccole quantità di farine di pesce negli alimenti per i ruminati.
Ciò andrà fatto in base ad una valutazione favorevole dei rischi che tenga conto della portata e della singola fonte di contaminazione e della destinazione finale della spedizione.
Il commissario europeo alla sanità e ai consumatori Markos Kyprinanou ha accolto favorevolmente il voto del Parlamento europeo ricordando ''che la situazione nella Ue sul virus della mucca pazza si è nettamente migliorato ed è tempo di adattare le regolè'. Il primo cambiamento per la fine dell'emergenza mucca pazza è stato infatti il ritorno della fiorentina, dal primo gennaio 2006, sul piatto degli italiani e degli europei.
Altre decisioni sono attese entro la fine dell'anno.
Il Parlamento europeo ha previsto anche nella nuova normativa di allineare il sistema europeo di classificazione del rischio sulla mucca pazza a quello semplificato messo a punto dall'Ufficio internazionale delle epizoozie (Oie) che fissa tre categorie: ''Rischio trascurabile; rischio controllato; e rischio indeterminatò'.
Gli europarlamentari hanno però tenuto già da ora a precisare che ''gli stati membri o le loro regioni che presenteranno un ''rischio indeterminatò' per la mucca pazza non saranno tra l'altro autorizzati ad esportare o immagazzinare mangimi destinati ad animali di allevamento e contenenti proteine derivanti da mammiferi, me mangimi destinati a mammiferi. Le regole saranno le stesse per i paesi terzi che vogliono esportare in Europa.

 


       CommentoFonte: ToscanaEuropa


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