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 Da Bergamo

04 Marzo, 2005
Bergamo. Incontro con Daniele Benati
Il terzo appuntamento della serie

Narrativa a Bergamo. Incontro con Daniele Benati

Il terzo appuntamento della serie degli "incontri con gli autori" del Premio Nazionale di Narrativa Bergamo XXI edizione avrà come protagonista Daniele Benati. Lo scrittore emiliano, in gara con "Cani dell’inferno" (Feltrinelli, 256 pp., € 14), sarà a Bergamo martedì 22 marzo.

L’appuntamento è sempre nell’ex Sala consiliare di Via Torquato Tasso 4 a Bergamo, al primo piano, con inizio alle ore 18.

Fin dalla nascita del Premio Nazionale di Narrativa Bergamo, nel 1985, gli "incontri con gli autori" hanno rappresentato un momento qualificante della manifestazione e un punto di originalità della sua formula.

L’ospite di turno – introdotto e sollecitato dalla scrittrice e giornalista Mimma Forlani, da diversi anni coordinatrice degli incontri – viene chiamato ad un vero e proprio confronto con i lettori-giurati, persone che in gran parte hanno già avuto modo di conoscere il suo libro, e che lo possono "provocare" con domande, impressioni di lettura e richieste di approfondimento.

Il libro:

Cani dell’inferno – Si chiamano Piciorla e Picaglia, Pigasso e Pistarola: portano nomi strani – come le storie cui danno vita – le voci che raccontano vicende di sedicenti "deportati" in una metropoli americana. Appartengono invece, più che altro, a smarriti esuli da se stessi giunti al grado zero della loro individualità. Se i loro nomi sono deliziose storpiature dal sapore emiliano, le loro storie si presentano come grottesche variazioni sui temi dello straniamento e della riconoscibilità, dell’incompiutezza e della ripetizione.

Il vissuto che tutte raccontano contiene però un alto tasso di personalissimo dolore: sa di disorientamento e di nostalgia, di protesta e di fallimento, ma soprattutto di tanta solitudine. Pur di lenirla, questi deportati – tutti professori o gente dalle pretese intellettuali, il cui cognome inizia con la "P" – sono capaci di girare a vuoto inseguendo fantasmi incontrati chissà quando e dove, di perdersi nelle stranezze abitative del loro casamento, o di insediarsi con armi e bagagli in casa altrui pur di vedere una faccia umana, quale che sia.

C’è, per esempio, uno che offre da mangiare e da bere con sproporzionata larghezza al primo malgustoso che gli capita in casa; un altro che s’offre volontario per farsi registrare da qualche diabolico macchinario le percezioni e le fantasmagorie della mente; e qualcuno che si lancia in un lungo carteggio ben poco commerciale con un editore, al quale spedirà alla fine un trattato di antropologia di tre righe. C’è un professore depresso alle prese con un vecchio computer sempre in panne, con il quale va a infastidire un collega più disperato di lui, pregando gli faccia resuscitare i dati; e c’è qualcuno che – in visita da colui che dovrebbe essere un pittore in cerca di pace – si trova coinvolto in un inseguimento da film noir anni ’50. C’è chi riesce a "rimorchiare" una ragazza niente male proprio la sera nella quale si vorrebbe suicidare: salvo non riuscire più a rintracciarla la mattina dopo.

E chi vorrebbe presentare agli ospiti una moglie perfetta che fa l’attrice, ma la sera non rincasa mai per via del lavoro; e allora finisce per presentare loro la prima ragazza che ha suonato alla porta, così ben calata nella parte da diventare l’"originale" a tutti gli effetti.

 

 


       


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