04 Marzo, 2005
Un cambio di passo per un'Europa davvero protagonista
Dal 1 gennaio la Spagna ha assunto la Presidenza di turno dell'Unione europea

Un cambio di passo per un'Europa davvero protagonista

Dal 1 gennaio la Spagna ha assunto la Presidenza di turno dell'Unione europea. La prima a seguito dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Dopo un lungo periodo di stallo, la UE ha finalmente definito nuovi assetti istituzionali che le forniscono maggiori strumenti e nuove opportunità.

Credo che la Presidenza semestrale della Spagna - che presto festeggerà anche i suoi 25 anni di adesione all'allora Comunità europea - costituisca una grande opportunità per l'Europa. Il tradizionale impegno europeista del Presidente Zapatero potrà aiutare l'UE ad uscire dal torpore degli ultimi tempi.

Allo stesso tempo, l’ambiziosa agenda politica della nuova presidenza deve rappresentare l'occasione per un deciso cambio di passo per il motore dell'UE. Essa avrà come principale obiettivo la piena applicazione del nuovo Trattato, ma anche accompagnare l’economia europea fuori dal tunnel della crisi, insistendo su competitività, innovazione e ricerca.

Nel menu della presidenza, figurano anche la difesa del modello sociale europeo, il tema della sicurezza energetica e la necessità di una maggiore efficacia dell'Unione come attore politico globale.

La profonda crisi economica e finanziara globale, le crescenti minacce alla stabilità internazionale, unite all'inarrestabile ascesa nel mondo di sempre maggiori e agguerriti competitor, indicano chiaramente che, in questo momento - usando le parole che il premier spagnolo Zapatero ha pronunciato l'altro giorno di fronte al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo - abbiamo bisogno di “più Europa”. Ma l'Europa deve ora dimostrare di saper cambiare passo, fin dai prossimi mesi a guida spagnola. Occorre lasciare alle nostre spalle futili elenchi di priorità per assumere impegni concreti. L'UE deve adottare provvedimenti mirati ad accrescere la sua competitività internazionale, a riaffermare il suo modello politico, economico e sociale come base per il benessere dei nostri cittadini e per trattare su un piede d'uguaglianza con le altre potenze del mondo. Affinché, insomma, per citare ancora Zapatero, l'Europa continui ad essere "la grande regione della prosperità, del benessere e degli ideali".

Di Susta Gian Luca

Fonte: http://www.partitodemocratico.eu