04 Marzo, 2005
Bergamo. Riunita la consulta dei Presidenti dei Consigli Provinciali
All’ordine del giorno della riunione era il Progetto di legge regionale di riordino delle Comunità montane, sul quale si è sviluppata una riflessione critica da parte soprattutto dei rappresentanti delle Province interessate

Si è riunita a Bergamo, per la prima volta dopo le elezioni politiche che hanno interessato anche due Province lombarde, la Consulta dei presidenti dei consigli provinciali della Lombardia. E propri le elezioni nelle due Province hanno provocato un mutamento nella composizione dell’organismo.

In apertura di seduta, il coordinatore Roberto Mariani, presidente del consiglio provinciale di Cremona, ha dato il benvenuto ai due neopresidenti dei consigli provinciali di Brescia, Massimo Borghetti, e di Varese, Luca Macchi, eletti in sostituzione rispettivamente di Paola Vilardi e di Annamaria Martelossi, cui Mariani ha inviato a nome di tutta la Consulta un saluto e un ringraziamento per il contributo da esse dato ai lavori dell’organismo.

All’ordine del giorno della riunione era il Progetto di legge regionale di riordino delle Comunità montane, sul quale si è sviluppata una riflessione critica da parte soprattutto dei rappresentanti delle Province interessate

Lo stesso Mariani, dopo aver ricordato che la legge finanziaria impone un risparmio dl 30% sulle spese per le Comunità montane, ha evidenziato come il Pdl lombardo, mentre enuncia l’obiettivo della tutela e della valorizzazione del territorio montano, non prevede nelle Comunità montane la presenza delle minoranze, venendo meno al principio di rappresentanza democratica, e riduca di fatto l’autonomia delle Comunità rispetto alla Regione.

Il presidente del consiglio provinciale di Bergamo, Emilio Mazza, si è detto stupito che il tema delle Comunità montane sia entrato in finanziaria, mentre dovrebbe essere affrontato nel riordino complessivo degli enti intermedi. E sul Pdl lombardo ha rivendicato una consultazione che avrebbe dovuto essere effettuata prima dell’elaborazione dell’articolato, ha espresso dubbi sulla scelta della zonizzazione ed ha affermato che complessivamente si tratta di una legge non all’altezza della Regione Lombardia.

Critiche condivise da Patrizio Del Nero, presidente del consiglio provinciale di Sondrio, secondo il quale il Pdl  svolge un’operazione puramente burocratica di riduzione della spesa e non di ridefinizione dei rapporti tra territori montani, Province e Regione, chiedendo un intervento specifico da parte dell’Upl, perché la legge interessa circa 560 Comuni, il 42% del territorio lombardo.

Dopo gli interventi di Giovanni Fazzini, di Lecco, e di Massimo Borghetti, è stato affidato a Patrizio Del Nero il compito di stilare un documento a nome della Consulta da inviare all’Upl e per suo tramite alla Regione Lombardia con le critiche e le proposte dei presidenti dei consigli provinciali.

La Consulta ha approvato la richiesta di un incontro con i parlamentari lombardi eletti nelle nuove Camere, dando mandato al coordinatore Mariani di procedere all’organizzazione, ed ha espresso valutazioni sul documento dell’Upi che avanza proposte per la legislatura appena iniziata. Il documento è stato condiviso, con la sottolineatura della carenza in tema di trasporti, in particolare riguardo al trasporto dei disabili, vera tegola caduta, in seguito a una sentenza della Corte dei conti, sui bilanci delle Province e che rischia di metterne a rischio la stabilità.