04 Marzo, 2005
Bergamo.Polo estrattivo di cava a Caravaggio
Occorre tutelare i fontanili ed il sistema idrico-irriguo

Occorre tutelare i fontanili ed il sistema idrico-irriguo

Le fortissime preoccupazioni dei territori nell’area dell’alto Cremasco della nostra provincia, confinanti con la provincia di Bergamo, rispetto all’ipotizzato “polo estratttivo”, in località sita a Caravaggio, limitrofo in particolare ai Comuni di Sergnano e Capralba, con un giacimento superficiale pari a circa 800.000 metri quadrati, sono state evidenziate dal  presidente della Provincia di Cremona, o n. Giuseppe Torchio in una lettera invita al presidente Formigoni, all’assessore regionale Pagnocelli ed al collega della Provincia di Bergamo, Valerio Bettoni nonché ai Sindaci dell’Alto Cremasco, nonché agli amministratori locali interessati.

“Come più volte sottolineato – scrive il presidente Torchio -  una cava di tali dimensioni avrebbe conseguenze serie sul sistema idrico e idraulico presente in una zona geomorfologia particolarmente vulnerabile, per la presenza di risorgive e fontanili, che da secoli servono il sistema di irrigazione del territorio. Parallelamente, come rilevato, attraverso “osservazioni tecniche”, prospettate dal settore Cave della Provincia di Cremona emerge un quadro di insieme molto inquietante ed assai allarmante.

Tali orientamenti sono stati espressi nel corso di incontri, audizioni e contatti con la Commissione Regionale competente e con i riferimenti politico-istituzionali del territorio”.

Una situazione che si innesta in un contesto, invece, di valorizzazione e tutela paesistica e morfologica dell’area dei fontanili tra la Provincia di Bergamo e Cremona, interessando i territori limitrofi.

Si tratta della candidatura dell’”area dei Fontanili” ad un “progetto concordato” a livello di Piano di Sviluppo Rurale con le province interessate unitamente alla proposta di considerare l’area “patrimonio mondiale dell’umanità” quale sito sensibile dell’Unesco.

Continua il Presidente: “Non risulta, infatti, che l’ubicazione della “cava” in tale contesto sia compatibile con gli sforzi messi in atto per valorizzare il tessuto naturalistico e culturale dell’area interessata. Tutto ciò premesso, sono a chiedere un confronto diretto con tutte le Istituzioni e soggetti interessati al fine di analizzare nel dettaglio ogni ricaduta per i singoli territori, evitando ripercussioni dirette su un sistema ambientale così complesso e delicato”.

Infine, va ricordato come lo stesso Consiglio Provinciale, nel corso dell’adunanza del 3 maggio 2006 “manifestava la propria contrarietà alla realizzazione di tale sito, che ha forti ripercussioni sull’intero sistema irriguo a valle del luogo estrattivo ed a danno della rete dei fontanili dell’alto Cremasco, dando mandato all’Assessore provinciale all’Ambiente, Giovanni Biondi, di attivarsi presso la Regione per impedirne la realizzazione, promuovendo al contempo con la Provincia di Bergamo un “tavolo istituzionale di confronto” con tutti i portatori di interessi e la diretta partecipazione alle sedute della Commissione Regionale VI”.

Fonte: provincia di cremona e bergamo