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04 Marzo, 2005
Perchè appoggio Ignazio Marino di Antonio Ricci
Ho deciso di appoggiare Ignazio Marino al congresso del partito democratico.

Perchè appoggio Ignazio Marino

Ho deciso di appoggiare Ignazio Marino al congresso del partito democratico.

Perché sogno un’Italia diversa e uno strumento efficace per realizzare questo sogno: il partito democratico.

Il congresso nasce con un dualismo Franceschini e Bersani (persone degnissime) dietro a cui si sono schierati i big del partito e le loro cordate con l’occhio lontano dai contenuti.

Speravo in un congresso coraggioso e incentrato su temi politici.

Temo invece che Franceschini appoggiato da Fassino e Rutelli da una parte e Bersani appoggiato da Letta e D’Alema dall’altra, non entreranno in molti temi cruciali, attenuando la possibilità di una vera discussione.

La candidatura di Marino nasce fuori da queste logiche e mi ha subito richiamato lo spirito con cui è nato il partito democratico, con un’orizzonte aperto ed inclusivo.

Spirito poi tradito da una classe dirigente con troppi timori, chiusa, che guarda all’autoconservazione e alla strategia delle correnti e che non sa decidere per non alterare gli equilibri.

L’esempio di Marino mi pare molto esplicativo di come la non chiarezza di posizioni abbia poi delle ripercussioni pratiche sulle decisioni politiche: il tetamento biologico.

Sul testamento biologico si è preferita una unità di facciata piuttosto che una risposta chiara e trasparente. La famosa maggioranza prevalente, incomprensibile agli elettori e decisa non certo dai militanti o iscritti o simpatizzanti del partito.

Io Voglio un partito coraggioso.

Un Partito certo solido, radicato, vero, ma anche efficace in grado di decidere e dare risposte chiare e trasparenti.

Un Partito in cui si voti e si decida con il voto senza averne paura, non si deve avere paura della democrazia e il voto è il sale della democrazia.

Una volta che si assume una decisone democraticamente poi tutti la sostengono .

Questo è fondamentale al di la dei tatticismi perché se manca questo manca la capacità di decidere e di AGIRE nella società.

Il testamento biologico è un esempio ma la stessa cosa è successa con i temi del lavoro, dell’energia nucleare e così via.

Voglio un partito che non abbia paura delle primarie. Certo va deciso su cosa farle e lo strumento non va abusato. Va regolamentato con attenzione e controllato come tutti gli strumenti

Ma fino ad ora è l’unica cosa che nel PD ha avuto successo perché funzionano, perché gli elettori possono partecipare direttamente alla vita del partito con poco impegno e si sentono protagonisti.

Qualcuno dice che alle primarie vengono a votare persone che con il PD non centrano nulla! Che dire allora delle 90000 tessere di Napoli.

Una differenza c’è: le tessere le controlli, gli elettori delle primarie se adeguatamente pubblicizzate no.

Voglio un partito che applichi il merito nei fatti.

Solo un partito così può valorizzare il talento nella società

Non sono più accettabili cooptazioni in cui l’unico elemento che vale è la fedeltà a chi ti ha scelto.

Voglio un partito laico. La laicità non è un tema che divide credenti e non credenti.

La laicità non è solo questioni eticamente sensibili ma è il luogo del rispetto della diversità, il luogo dell’incontro per il perseguimento del bene comune, il luogo della possibilità di scelta, il luogo del coraggio della responsabilità.

La laicità riguarda i rapporti tra l’autorità e le scelte dell’individuo.

Riguarda il chi decide sui momenti fondamentali della nostra vita.

La nascita, la morte non possono e non devono essere decise dallo stato ma dalla persona.

Certo la crisi economica e il come uscirne è tema centrale per la vita di tutti i giorni.

Un leader lungimirante deve però lavorare per un progetto globale di società che guardi al futuro. Dire che adesso è più importante la crisi economica e quindi inutile parlare del tema della laicità sarebbe come se si fosse detto a Martin Luther King di lasciare la lotta sulla discriminazione razziale perché gli Stati Uniti erano in crisi economica. Assai poco lungimirante.

Voglio un partito che abbia un’idea di società dinamica, aperta, orizzontale.

Che metta al suo centro l’istruzione e la ricerca per uno sviluppo economico, responsabile, che rispetti l’ambiente

Un partito con l’entusiasmo di chi pensa di essere dalla parte del giusto, che sappia generare immaginazione e sogni.

Perché vuole costruire insieme un mondo migliore senza la paura di dirlo, di gridarlo

Siamo tanti, tantissimi, certo non big ma "little" con l’orgoglio di esserlo, tante persone che al di là delle loro provenienze hanno creduto e credono al partito democratico come il progetto, l’unico progetto per il futuro del centrosinistra italiano e soprattutto dell’Italia.

La candidatura di Ignazio Marino torna a farmi entusiasmare e sognare come quando nacque il partito democratico, per questo lo appoggio.

Antonio Ricci

Pavia

 


       


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