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 Dall'Europa

04 Marzo, 2005
Europa. Il pacchetto energia sul tavolo dei deputati.
Il terzo pacchetto energia in dirittura d'arrivo?

Il pacchetto energia sul tavolo dei deputati

Il terzo pacchetto energia in dirittura d'arrivo?

Dopo la proposta legislativa lanciata dalla Commissione europea nel settembre 2007 che ha di fatto dato il via alla separazione dell'offerta e della produzione di elettricità, aprendo le porte a nuovi fornitori a condizioni più favorevoli per i consumatori, tocca ora al Parlamento europeo e al Consiglio emendare tale proposta. Il 6 maggio i deputati della commissione parlamentare industria dibatteranno e voteranno la loro posizione per la nuova direttiva.

 

Separazione sì…

 

Una delle innovazioni principali del cosiddetto "terzo pacchetto energia" è senza dubbio il concetto della separazione fra fornitura e servizio di gas ed elettricità. Tale situazione, foriera di nuovi investimenti nelle infrastrutture di settore, renderà impossibile d'ora in avanti ad aziende integrate tipo "Électricité de France" di produrre e fornire energia. Tale risultato è in linea con quanto espresso dagli eurodeputati nella risoluzione dello scorso luglio, in cui ci si augurava una "politica comune dell'energia".

 

Per il relatore del Parlamento, l'eurodeputata britannica Eluned Morgan del gruppo socialista (PSE), in teoria "esiste già un mercato unico europeo dell'elettricità" ma la realtà "è molto differente...". "Alcuni paesi garantiscono infatti un accesso più semplice alle aziende concorrenti, come in Gran Bretagna, dove i tedeschi e i francesi hanno oltre il  40% del mercato.. ma ciò non vale per i mercati francesi e tedeschi", fa notare.

 

…separazione no

 

Questa nuova proposta non convince però tutti, Francia e Germania in testa. Il drappello dei contrari di cui fa parte anche Austria, Bulgaria, Grecia, Lettonia, Lussemburgo e Slovacchia ritiene infatti che tale procedura sia "incostituzionale" e potrebbe avere "effetti negativi", in primis a livello sociale.

 

Nel primo dibattito tenutosi in commissione parlamentare industria lo scorso febbraio, l'eurodeputato ceco Jan Březina del gruppo del partito popolare europeo e democratici europei (PPE-DE) sottolineò infatti come molti dei paesi entrati a far parte del 'club europeo' dopo il 2004 "dipendano da un solo fornitore" e che quindi queste nuove misure "non avrebbero senso". Chi invece sostiene l'introduzione delle nuove misure, rileva che un mercato aperto "incoraggerà una produzione di energia più efficiente e renderà i prezzi a livelli accettabili", oltre a permettere misure specifiche per i consumatori meno abbienti.

 

Obiettivo meno emissioni

 

La Commissione europea ritiene che solo un rinnovato mercato dell'energia riuscirà a far rispettare il modello richiesto dall'Emission Trading e favorire le energie rinnovabili. Più concorrenza, più innovazione e più operatori. É questo lo schema che dovrebbe favorire gli investimenti in energie rinnovabili e di fonti energetiche alternative.

 

La proposta del Parlamento include la creazione di un'agenzia europea per coordinare i regolatori nazionali di energia e l'adozione di una Carta del consumo energetico per permettere ai consumatori di scegliere adeguatamente i fornitori di energia.

 


       


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