04 Marzo, 2005
Sudan .Tensioni militari
Sud Sudan, In coda per registrarsi e votare al referendum

Sudan .Tensioni militari
Sud Sudan, In coda per registrarsi e votare al referendum
Tensioni militari sul confine tra Nord e Sud. Il 13 novembre almeno otto persone sono rimaste ferite in un bombardamento aereo compiuto dall'aviazione militare di Khartoum contro presunte forze ribelli del Darfur che si trovavano però in Sud Sudan, nella contea di Aweil, nello stato del Bahr el Ghazal settentrionale. Il colonnello Philip Aguer Panyang, portevoce dell'esercito del Sud Sudan, ha detto che due aerei militari di Khartoum hanno compiuto il bombardamento. Questo episodio aumenta la tensione non solo tra Khartoum e i ribelli del Darfur, ma anche tra Nord e Sud; i due rivali dopo una guerra civile durata oltre venti anni, dagli accordi di pace del 2005 hanno cercato di rispettare il cessate il fuoco e il territorio assegnato alla giurisdizione del Nord e del Sud. Negli ultimi mesi si sono susseguite voci – regolarmente smentite da Khartoum e da Juba – di spostamenti di truppe del Nord e del Sud verso il confine, in previsione di una possibile escalation di tensione prima, durante e dopo il referendum per l'autodeterminazione del Sud, previsto in gennaio 2011.

Sud Sudan, In coda per registrarsi e votare al referendum

Il 15 novembre sono iniziate - con code in alcuni casi anche lunghe – le operazioni di registrazioni per coloro che voteranno nel referendum sull’autodeterminazione del Sud Sudan del 9 gennaio 2011. Fonti di Juba riferiscono di un clima festoso, con strade piene di gente e altoparlanti che invitano la cittadinanza a iscriversi. La commissione incaricata di organizzare il referendum ha allestito 2.794 centri di iscrizione in tutto il Sudan, di cui 2.629 al Sud. Le Nazioni Unite stimano il numero dei votanti in circa cinque milioni. Le registrazioni proseguiranno fino al 1 dicembre; questa operazione, indispensabile per un corretto svolgimento del referendum, è giunta dopo una lunga trattativa tecnica e politica tra Nord e Sud, che hanno faticosamente e lentamente trovato un accordo sulle questioni pendenti relative alla demarcazione delle frontiere. Secondo l’Unione africana, Khartoum e Juba sarebbero d'accordo - in caso di secessione del Sud - «sulla creazione di una frontiera “leggera” che consentirà lo svolgersi di tutte le attività sociali, economiche e commerciali essenziali per la prosperità e l’armonia tra i due paesi». I due vicepresidenti del Sudan, Salva Kiir Mayardit (che è anche presidente del Sud Sudan) e Osman Taha, hanno discusso con il capo della mediazione dell’Ua, il sudafricano Thabo Mbeki, per trovare una soluzione ai nodi irrisolti degli Accordi di pace del 2005 (Cpa) di cui il referendum è parte integrante.

I simboli sulle schede elettorali. Nel frattempo sono stati presentati i simboli per le due opzioni: le immagini mostrano due mani unite in una stretta, a simboleggiare l’unità e una mano che oscilla in segno di saluto, per l’indipendenza

fonte:
Informazioni Campagna Sudan  info@campagnasudan.it