04 Marzo, 2005
Cremona. Corso per barman
Per la sfida a colpi di shaker e frullatori che, questa mattina, ha concluso il corso di formazione promosso dall’Ascom,

Per la sfida a colpi di shaker e frullatori che, questa mattina, ha concluso il corso di formazione promosso dall’Ascom, i numerosi partecipanti, hanno messo in campo non solo quanto imparato in due settimane di lezioni intensive con Pierluigi Cucchi ma anche la fantasia e la creatività di un’arte che coniuga lavoro e gioco, gusto ed emozione, che unisce il piacere del palato a quello della vista, che punta anche sull’emozione e sulla capacità di dar vita a proposte sempre nuove. Per imparare una professione all’avanguardia, amatissima soprattutto dai giovani, sono arrivati da ogni parte d’Italia. C’è chi, già oggi, lavora nella ristorazione come Domenico Riccobono, che ha origini siciliane ed è occupato in una gelateria in Germania. Filippo Scalas, invece, per non perdersi le lezioni di un docente affermatissimo come Cucchi è arrivato all’ombra del Torrazzo direttamente da Cagliari. Paolo Locatelli, vive a Catelleone, ma è cittadino del mondo. Per essere nato in Brasile ma anche per il lavoro di animatore turistico. Ora vorrebbe specializzarsi ed acquisire nuove competenze, da spendere, in un futuro non lontano, nei villaggi vacanze. Quasi come Nouri Mouna, nata in Svizzera ma da tre anni, con i genitori, trasferita nella nostra città.

Anche tra i cremonesi il corso ha avuto un gran successo. Il casalasco Simone Demicheli, oggi, fa il magazziniere ma sogna di aprire, prima o poi, un locale tutto suo. Nella ristorazione lavora anche Michel Paulli. Figlio d’arte (il padre è uno scultore di fama internazionale) sin da giovane ha seguito la propria vocazione ed ha aperto un locale a Casalbuttano, negli spazi dell’ex Filanda.

Anche grazie all’esperienza, è riuscito a primeggiare, presentando un cocktail che ha voluto chiamare con il suo nome. "Michel special" è un mangia e bevi con ananas, fragole e kiwi che si uniscono a rhum, midori e peach tree, oltre a limone, zucchero e lemonsoda. Alla fine del percorso didattico a tutti i partecipanti è stato consegnato un attestato. E, negli occhi di ciascuno, si leggeva la soddisfazione, per i risultati raggiunti, per aver creato i presupposti per un futuro professionale vicino ai loro sogni. "Il barman – ha concluso Cucchi - deve saper dare un tocco di originalità e personalità al drink, lasciando nel contempo una forte tradizione alla base. Caratteristiche che certo non mancano a questi ragazzi". Sempre con Ascom, i nuovi barman potranno continuare il percorso formativo ed è in programma un nuovo corso (il terzo livello) dedicato al free style. "Il corso – conclude Pierluigi Cucchi - si pone alla fine del classico iter formativo evolvendo le tecniche di preparazione al fine di velocizzare il servizio e ampliare la capacità di intrattenere la clientela con movimenti da show. Si propone di coniugare il metodo americano adattandolo alle esigenze di una clientela italiana sempre più attenta alla professionalità".