04 Marzo, 2005
A ricordo di quei partigiani. di A.Potecchi
Ben venga la pacificazione tra le parti ma nel chiaro rispetto delle

Anche quest'anno e forse più degli altri anni, la commemorazione e il ricordo

del 61° anniversario della fucilazione dei 15 partigiani il 10 agosto del

44' da parte dei Repubblichini di Salò a P.zzale Loreto, non ha mancato di

sollevare polemiche ed astiose ingerenze da parte di Alleanza Nazionale che

ancora una volta tenta in tutti i modi di falsificare la storia e operare

il solito squallido reviosinismo forte anche della sua posizione governativa.

L'accusa che viene mossa alle associazioni partigiane e alle forze politiche

che promuovono tale commemorazione è la volontà, secondo AN, di fomentare

nuovamente odio, di alzare steccati, di non promuovere il superamento di

divisioni che vanno avanti da 60 anni; ebbene forse gli esponenti di Alleanza

Nazionale non hanno capito, o probabilmente non vogliono capire, che sulla

pacificazione nessuno ha nulla da ridire che anzi il ricordo e la rievocazione

della lotta di liberazione per la riconquista della libertà perduta è un

patrimonio che appartiene a tutti anche a coloro che allora fecero una scelta

diversa da quella dei partigiani e che oggi possono benificiare di vivere

ed esprimersi in una società libera e democartica.

Quello su cui invece non si transige è la parificazione tra coloro che combattereno

per la riconquista della libertà e tra coloro che, aderendo alla Repubblica

di Salò, fino all'ultimo si arroccarono in difesa di Mussolini e di un regime

che aveva portato il nostro paese al tracollo tra violenze ed efferatezze

inaudite.

Questo deve rimanere intatto al di là del tempo che passa e consegnato alle

nuove generazioni che, come me, porteranno avanti tale ricordo e memoria

storica a tutti i costi combattendo contro i continui tentativi di mettere

tutti sullo stesso piano e di parificare torti e ragioni, perchè se si può

essere tutti uguali di fronte alla pietà della morte sono però ben diverse

le ragioni per cui si muore e tali devono restare.

Anche per questo quest'anno è stato invitato alla commemorazione il giudice

Guido Salvini per affermare in modo ancora più forte la volontà di non dimenticare

e di non cambiare il nostro passato per il tornaconto della solita parte.

Dunque ben venga la pacificazione tra le parti ma nel chiaro rispetto delle

diversità che la storia ci ha consegnato.

Alessia Potecchi

DS Milano