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 Pace

04 Marzo, 2005
Ritirare i militari dall'Irq
Rimuovere le radici del sistema di guerra

Ricevo e trasmetto il seguente appello, invitandovi all'adesione Fraterni saluti Alessandro Rizzo Ritirare i militari italiani dall’Iraq, fermare la "guerra preventiva", rimuovere le radici del sistema di guerra Appello / base di discussione 1) La "guerra preventiva" condotta dagli Stati Uniti contro l’Iraq (e ripetutamente minacciata contro altri Paesi), ha dimostrato con evidenza crescente di avere alle spalle interessi economici, geopolitici e strategici che contrappongono la superpotenza americana e i suoi più stretti alleati al resto del mondo, a gran parte dell'opinione pubblica e a molte potenze fino a ieri "partner" nella NATO. Il tentativo di riscrivere con la guerra la mappa del Medio Oriente, la geografia del petrolio e l'insieme delle relazioni internazionali, è un ricatto inaccettabile. 2) La società civile, nella quasi totalità dei Paesi del mondo, ha detto chiaramente no alla logica della guerra preventiva e permanente. Lo ha fatto, anche nel nostro Paese, riempiendo le piazze, rispondendo no alla guerra - senza se e senza ma - in tutti i sondaggi, corredando intere città con le bandiere della pace, con la decisiva partecipazione dei lavoratori a questa lotta : condizione imprescindibile per accrescerne la forza e qualificarne i contenuti. 3) La concessione dell'uso delle basi militari USA e NATO, dei corridoi di sorvolo, della rete di trasporto per le forze armate statunitensi, è stata giustamente contestata sui binari, nei porti, davanti alle basi militari e in Parlamento. Se oltre l'80% degli italiani si è opposto alla guerra, questo governo e questo parlamento non avevano e non hanno la legittimità morale e politica per rendere l'Italia complice di aggressioni militari contro altri Paesi. La Costituzione (art.11), che va difesa con intransigenza, "ripudia" sempre e comunque il ricorso alla guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali. Altrettanto recita la Carta delle Nazioni Unite e lo stesso principio dovrà ispirare qualsiasi ipotesi di Costituzione europea. 4) Nascondersi dietro il rispetto degli impegni internazionali dell'Italia non è credibile per nessun governo e nessuna maggioranza parlamentare. E' l'intera struttura degli automatismi, dei vincoli e dei condizionamenti alla nostra sovranità connessi all'adesione alla NATO che va rivista radicalmente. Non é più accettabile che un paese venga coinvolto in una guerra sulla base di trattati siglati cinquanta anni fa e mai verificati democraticamente. Lo smantellamento delle basi militari che ospitano armi nucleari, bombe, aviogetti statunitensi, deve costituire un obiettivo prioritario della "politica" ed un significativo passaggio di qualità dell'ampio e unitario movimento che si oppone alla guerra in Italia, in Europa, nel mondo. 5) In una realtà internazionale in cui, dal Medio Oriente all'Asia, dall’Africa all’America Latina, guerre e tensioni sono tornate a dominare, si delinea il rischio di una nuova e devastante corsa agli armamenti, foriera a sua volta di un perverso mercato delle armi. Le spese militari americane sono superiori di tre volte rispetto a quelle di tutti i paesi dell’Unione europea messi insieme. Sarebbe tragico se, per riequilibrare questa differenza ed affermare la propria autonomia, l'Ue inseguisse gli Stati Uniti sulla strada del riarmo e dell'aumento delle spese militari. Una nuova corsa agli armamenti non è la strada giusta per la prospettiva di un mondo multipolare, non più dominato dalla supremazia della superpotenza statunitense. Tale prospettiva va perseguita con una linea di disarmo progressivo e bilanciato, di riequilibrio al ribasso, che tuteli la sicurezza di ognuno e punti a un Trattato internazionale per la effettiva messa al bando di tutte le armi di sterminio, a partire da quelle nucleari. Questo può e deve diventare un obiettivo primario e permanente del movimento mondiale per la pace, nella convergenza di popoli, governi e confessioni religiose che comprendono la quasi totalità del genere umano. 6) Dire con forza no alla guerra, "senza se e senza ma", significa non solo tenere l'Italia fuori dalla guerra e le basi militari USA e NATO fuori dall’Italia – a cominciare dal ritiro dei militari italiani coinvolti in operazioni belliche . Significa anche creare le condizioni per una trasformazione democratica e sociale che, mettendo al bando la guerra, cominci anche ad indicare una alternativa di società tesa ad impedire che l’umanità sia nuovamente vittima delle guerre e della competizione globale tra le maggiori potenze capitaliste. A tal fine crediamo utile la costruzione di un Forum permanente che, nell’ambito del più generale movimento unitario contro la guerra - e nella solidarietà coi popoli minacciati dalla crescente aggressività della politica statunitense - contribuisca al confronto e all’iniziativa su queste problematiche. Primi firmatari: Piergiovanni ALLEVA (docente universitario, consulta giuridica Cgil); Antonio AMOROSO (coordinatore nazionale Cub-Trasporti); Michele Anelli (gruppo musicale Groovers); Pietro ANTONINI (Rdb Trasporti); Nicola ATALMI (Direzione nazionale PDCI); Marino BADIALE (matematico, comitato scienziate/i contro la guerra); Angelo BARACCA (docente universitario, comitato scienziate/i contro la guerra); Stefano BARBIERI (Comitato centrale PDCI); Stefano BENNI (scrittore); Vincenzo BRANDI (ricercatore ENEA); Desi BRUNO (coordinamento nazionale giurusti democratici); Mauro BULGARELLI (deputato al Parlamento); Alberto BURGIO (docente universitario); Pino CACUCCI (scrittore); Nino CALOGERO (segretario generale Camera del Lavoro di Gioia Tauro); Luciano CANFORA (docente universitario); Claudio CARON (Comitato centrale PDCI); Sergio CARARO (Direttore di CONTROPIANO); Mauro Casadio (coordinatore Rete dei comunisti); Armando Casaroli (gruppo musicale Mirafiori Kids); Antonio Catalfamo (scrittore); Mariella CAO (coordinatrice comitato sardo "Gettiamo le basi"); Andrea CATONE (presidente Associazione Most za Beograd); padre Angelo CAVAGNA (presidente GAVCI) ; Gianmario CAZZANIGA (docente universitario); Paolo CENTO (deputato al Parlamento); Stefano CHIARINI (giornalista del Manifesto); Pino CHIEZZI (capogruppo PDCI Consiglio regionale del Piemonte); Nicola CIPOLLA (presidente CEPES Palermo); Roberto COCEVARI (presidente Ass. Italia-Vietnam Milano); Comitato contro la guerra di Napoli; Luigi CORTESI (direttore di "Giano"); Aurelio CRIPPA (Senatore, Direzione nazionale PRC); Alessandro CURZI (direttore di "Liberazione"); Michele D’APUZZO (coordinatore nazionale Sulta); Cinthya D'Ulizia (Presidente nazionale dell'Associazione Radio Comunitarie); Ferruccio Danini (direttivo nazionale Cgil); Raffaele DE GRADA (critico d’arte); Vezio DE LUCIA (urbanista); Claudio DEL BELLO (docente universitario, direttore edizioni Odradek); Fiordino Del Bianco (presidente della Casa della Pace); Tommaso DI FRANCESCO (caposervizi esteri de "Il Manifesto"); Piero DI SIENA (Direzione nazionale DS); Manlio DINUCCI (giornalista); Valerio EVANGELISTI (scrittore); Paolo fara (gruppo musicale Mirafiori Kids); Massimiliano Ferraro (gruppo musicale Groovers); Franco FERRETTI (segretario generale Camera del Lavoro di Reggio Emilia); Angelo FLAMMIA (Senatore); Roberto FORESTI (presidente Ass. Italia-Cuba); Fabio FRATI (coordinatore nazionale Sulta); Haidi GAGGIO GIULIANI (Genova); don Andrea GALLO (sacerdote); Mario GEYMONAT (docente universitario); Fosco GIANNINI (Direttore de "L'Ernesto"); Enrico GIARMOLEO (RSU Fiom-Cgil Officine Meccaniche calabresi); Roberto GIUDICI (responsabile esteri Fiom Milano); Angelo GRACCI (Medaglia d'argento della Resistenza); Alfiero GRANDI (deputato, direttivo nazionale Ds); Dino GRECO (segretario generale Camera del Lavoro di Brescia); Giuliano Greggi (coordinatore RdB-Ministeri); Fulvio GRIMALDI (giornalista); Margherita HACK (scienziata - astronoma); Raniero LA VALLE (giornalista); Maurizio LANDINI (segretario generale Fiom di Bologna); Giancarlo LannutTi (giornalista); Pierpaolo LEONARDI (coordinatore nazionale Cub); Aleandro LONGHI (Senatore); Domenico LOSURDO (docente universitario); Carlo LUCARELLI (scrittore); Roberto Luchetti (Forum Palestina); Riccardo LUCCIO (docente universitario); Edoardo MAGNONE (chimico, comitato scienziate/i contro la guerra); Lucio MANISCO (europarlamentare); Franco MARENCO (fisico); Emilio MARTINES (ricercatore CNR); Federico MARTINO (docente universitario); Andrea MARTOCCHIA (astrofisico); Giorgio MELE (sinistra Ds); Marco MEZZETTI (gruppo musicale Ratoblanco); Fabio MINAZZI (docente universitario); Adalberto MINUCCI (direttore responsabile di "Avvenimenti"); Guido MORA (segretario generale Fiom di Reggio Emilia); Evasio Muraro (gruppo musicale Groovers); Carlo MUSCETTA (critico letterario); Gianguido NALDI (segretario generale Fiom di Emilia Romagna); Giorgio NEBBIA (docente universitario); Nerio NESI (vice-presidente Associazione "Socrate"); NOBILI V.Ferruccio (Presidente Comitato Direttivo Nazionale FP CGIL); Raffaele NOGARO (vescovo di Caserta); Diego NOVELLI (direttore editoriale di "Avvenimenti"); Gianni PAGLIARINI (segretario nazionale Fp- Cgil); Paola Palmieri (coordinatrice RdB-Pubblico Impiego); Emidia PAPI (coordinamento nazionale Rdb); Vittorio PAROLA (direzione Ds- Socialismo 2000); Giovanni PESCE (medaglia d’oro Resistenza); Luciano PETTINARI (direttivo nazionale Ds, Socialismo 2000); Giuseppe PRESTIPINO (docente universitario); Domenico PROVENZANO (coordinatore nazionale Rdb Pubblico Impiego); Francesca PUTINI (coordinatrice nazionale Cub-Trasporti); Massimo RAFFAELI (critico letterario); Giorgio RIBOLDI (coordinamento nazionale Slai-Cobas); Alessandra RICCIO (co-direttrice di "LatinoAmerica"); Gianni RINALDINI (segretario generale Fiom); Alessandro Rizzo (responsabile Berretti Bianchi - Milano); Rossano ROSSI (segretario Cgil-Toscana); Bassam Saleh (Presidente Comunità Palestinese del Lazio); Mauro SALIZZONI (medico chirurgo); Cesare SALVI (senatore, Socialismo 2000); Edoardo SANGUINETTI (poeta); Enzo SANTARELLI (storico); Marco Santopadre (giornalista, Radio Città Aperta); Giuseppina SANTORELLI (coordinatrice nazionale Cub-Trasporti); Gianni Sappa (gruppo musicale Mirafiori Kids); Maurizio SCARPA (segretario nazionale Filcams-Cgil); Flaviano Sciarpa (gruppo musicale Mirafiori Kids); Sandro e Marino SEVERINI (gruppo musicale Gang); Vincenzo SINISCALCHI (coordinatore nazionale Sulta); Fausto SORINI (Direzione nazionale PRC); Andrea SPADONI (coordinatore nazionale Cub-Trasporti); Laura SPEZIA (segretaria generale Fiom Piemonte); Osvaldo SQUASSINA (segretario generale Fiom Brescia); Bruno STERI (Comitato politico nazionale del PRC); Giancarlo STRAINI (segretario nazionale Filcea-Cgil); Pino TAGLIAZUCCHI (direttore "Notizie internazionali" Fiom); Sergio TANZARELLA (docente universitario); Valter TANZI (a nome di "Fare sindacato" - area programmatica sinistra CGIL); Stefano TASSINARI (scrittore); Piergiorgio TIBONI (coordinatore nazionale Cub); Fabrizio TOMASELLI (coordinatore nazionale Sulta); Aldo TORTORELLA (Presidente nazionale Associazione per il rinnovamento della sinistra); Luciano VASAPOLLO (docente universitario); Jacopo VENIER (responsabile naz. esteri PDCI); Enrico VIGNA (Presidente Associazione SOS Jugoslavia); Alex ZANOTELLI (Pax Christi); Maurizio ZIPPONI (segretario generale Fiom di Milano); Massimo ZUCCHETTI (docente universitario); Per adesioni: adesioni@forumcontrolaguerra.org Per comunicazioni: info@forumcontrolaguerra.org  


       


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