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 Ecumenici

04 Marzo, 2005
Newletter Ecumenici settembre 2007


Ho accolto con grande piacere l'augurio di buon anno. Spero il 5768 lo sia per tutti; e che non sia solo dolce come il miele, ma sia sopratutto permeato di maggiore giustizia.

Pupa Garribba

Da un incontro della giornalista con Cipax

(...) Per dirvi quanto probabilmente ho influenzato le mie figlie col concetto di laicità, una delle mie figlie, quella che vive in Israele, vive in un kibbutz, che è l´esempio concreto e tangibile della laicità espressa nella concretezza quotidiana.

Per quanto mi riguarda, le più grosse battaglie che ho fatto nel campo della laicità le ho fatte nella scuola. Io non sono un´insegnante, però ho sempre interagito con la scuola, perché le mie figlie hanno cominciato a vivere le esperienze di tutte le persone non inquadrate nella maggioranza e io mi sono messa in testa che non avrei accettato l´idea che subissero le discriminazioni pesanti che ho subito io. Per esempio io, in quanto ebrea discriminata, ho messo piede in una scuola italiana la prima volta a 10 anni compiuti, perché gli ebrei erano stati esclusi da ogni possibilità di frequentare le scuole statali. E ricordo ancora adesso con angoscia il primo approccio che ebbi con la scuola statale al mio ritorno in Italia (ero stata profuga per un anno e mezzo in Svizzera, dove avevo subito pesantissime discriminazioni come italiana). "Finalmente - mi illudevo a 10 anni e mezzo - sono come tutti gli altri bambini, adesso vado a scuola e quindi sarò come tutti gli altri". Vado a fare l´esame di quinta elementare, che a quel tempo era distinto dall´esame di prima media. Forse il mio desiderio di laicità è nato in quella occasione, perché mi chiedono: "Come mai dai l´esame a settembre?" (ero tornata dalla Svizzera alla fine di luglio). E io rispondo: "Perché non stavo a Genova". "E dov´eri?". "Ero in Svizzera". "E perché eri in Svizzera?". "Perché ero profuga". "E perché eri profuga?". "Perché sono ebrea". E in tutti e due gli esami la risposta è stata: "Ah!". E da quel momento nessuno m´ha chiesto più niente. Non solo, ma io mi sono trovata di fronte alla situazione che i miei genitori, per esonerarmi dall´ora di religione, dovevano comprare (era una bella cifretta) il foglio di carta da bollo e scrivere una richiesta in cui, specificando la ragione, chiedevano l´esonero. E io ricordo di aver passato lunghe e solitarie ore in piedi in corridoio, in tutte le scuole che ho fatto a Genova, arrabbiandomi terribilmente con la mia impotenza nel non poter in qualche modo cambiare la

situazione. (... ) Carissima,

spero tu abbia la consapevolezza che non ci sono solo giudei ma anche cristiani sul confine: e spesso ci trova al di là, appunto oltre il confine comunemente inteso. Posso dirti in tutta franchezza che la ragione principale di questa esplorazione ad es. per me sono proprio gli atteggiamenti, la mentalità diffusa e i comportamenti etici di chi afferma di essere cristiano. Sulle ragioni teologiche il discorso meriterebbe poi un approfondimento particolare, che è frutto di un cammino proprio per nulla lineare. Spesso troppo amaramente tortuoso e tremendamente complicato da spiegare in poche righe.

In queste strade dissestate della vita continuiamo comunque ad incontrarci. E a reincontrarci. E immagino ci troveremo sempre più spesso...

Maurizio Benazzi

PS: ne approfitto per salutare la redazione ebraica padovana di questa newsletter che va in cerca di un lavoro non precario e di uno status giuridico di coppia nella vicina Nizza. Noi ci auguriamo che internet possa almeno attutire in qualche modo la lontananza.

Per chi scrive le responsabilità politiche di questo governo integralista e conservatore, in tema di diritti civili e di lotta al precariato, sono gravissime. Di fronte poi a una città come Padova che sa offrire solo lavoro nero per un cuoco, l´esperienza oltre il confine di Stato potrebbe essere solo il minore dei mali. Anche di questo possono forse vantarsi i cristiani del nord est: dalle istituzioni, alle Acli, all´imprenditoria locale?

Di questi argomenti il futuro partito democratico non ha intenzione di occuparsene ovviamente e in cambio non sappiamo esattamente ancora per cosa...

A presto Manuel e Roby... Grazie di tutto.

***

Ecumenici - Anno VIII° nr° 1

"Il confine non come una linea retta che separa, ma anche come matrice che genera uno spazio di negoziato, mediazione, conflitto, dialogo, scontro, ambiguità. Non una linea, insomma, ma un territorio".

Pupa Garribba

E un buon anno per lei!!!

A gut un gebensht yohr, a sweet year from New York

Shoshannah Brombacher, Ph.D.
Brooklyn, New York
shoshbm@aol.com / 718-339 2779
www.absolutearts.com/portfolios/s/shoshannah

***

Documenti valdesi

Il Sinodo della Chiesa evangelica Valdese (Unione delle Chiese metodiste e valdesi) riunito in sessione dal 26 al 31 agosto 2007 a Torre Pellice

CONSIDERATA

la condizione di discriminazione sociale e legislativa in cui versano molte persone omosessuali nel nostro paese che, limitando oggettivamente il loro diritto ad avere una affettività serena e responsabile, le rende oggetto di violenza fisica e psicologica; la situazione, lesiva per i fondamentali diritti umani, a cui sono sottoposti milioni di omosessuali nel resto del mondo là dove le persone omosessuali sono esposte a persecuzioni nell´indifferenza quasi assoluta dei governi occidentali, disinteressati anche alla problematica della concessione del diritto d´asilo a coloro che sono soggetti, nel proprio paese d´origine, a minacce, pene corporali e sovente anche a pena capitale per il loro diverso orientamento affettivo;

ESPRIME

la propria solidarietà alle persone omosessuali oggetto di discriminazioni e persecuzioni;

la propria preoccupazione per il repentino aumento degli episodi di omofobia sociale e fisica in Italia;

la propria condanna ferma ed assoluta verso le persecuzioni e le condanne capitali emesse in molti paesi nei confronti di persone omosessuali;

INVITA

in vista dell´Assemblea-Sinodo BMV di Novembre 2007, le chiese ad appoggiare organizzazioni, gruppi e iniziative tese a sensibilizzare l´opinione contro il pericolo strisciante dell´omofobia e coloro che si impegnano per salvare dal boia migliaia di persone condannate ingiustamente a causa del loro diverso orientamento affettivo;

le chiese a sostenere le veglie ecumeniche di preghiera contro l´omofobia che, nell´ultimo anno, si sono susseguite in varie città d´Italia, specialmente il 28 giugno (giornata internazionale di festa del movimento di liberazione omosessuale) con l´appoggio trainante di alcune nostre comunità locali.

(nev)

***

Corrispondenza di Gianni Fabris

Salve,

non so bene se è questo l´indirizzo giusto ma, essendo iscritto alla vostra newsletter che ricevo ormai da tempo, approfitto per chiedere un contatto.

Sono Gianni Fabbris, coordinatore nazionale di Altragricoltura Foro Contadino, il movimento italiano di Via Campesina internazionale.

E´ iniziata da poco la campagna di raccolta delle firme per due leggi di iniziativa popolare promosse dal movimento contadino ma assunte da un largo e plurale comitato di movimenti, cittadini e organizzazioni.

Le due leggi popolari sono quella per la Sovranità Alimentare e quella per istituire il Referendum contro gli OGM. Trovate i materiali all´indirizzo www.sovranitalimentare.net - Info 335 1336977

Ci farebbe piacere l´adesione e la partecipazione al comitato promotore del Sinodo delle Chiese Valdesi e delle reti e istanze di base che vi si riconoscono o che con esso interloquiscono e collaborano sul terreno dell´impegno sociale e spirituale.

Un saluto fraterno. Attendo ......

Gianni Fabbris

Caro Gianni

Oltre alla disponibilità personale e di questa newsletter a diramare il tuo appello, come hai richiesto ho preso un contatto con la Chiesa Valdese che legge in copia.

Tanti sinceri auguri per l´ottima iniziativa popolare.

MB

Approfondimento sul tema

fabbris@altragricoltura.org

L´iniziativa che abbiamo preso nasce dalla necessità di interpellare, su problemi di fondamentale importanza per la salute di tutti e per la salvaguardia dell´ambiente e delle aree agricole, la collettività nazionale, per dare voce a chi appare non avere voce, dato che da inchieste e sondaggi reiterati, a livello locale, nazionale ed europeo, gli interpellati sempre si sono pronunciati, nella stragrande maggioranza, contro l´introduzione degli OGM sul territorio e nell´alimentazione.

Di questi risultati, il legislatore comunitario si accinge a non tenere conto, se è vero come è vero che la Commissione CE, sta per approvare una normativa che permette di inserire gli OGM non solo negli alimenti convenzionali ma anche in quelli biologici, che come è noto sono richiesti da chi desidera prodotti ed alimenti non manipolati, ne inquinati, rappresentando il "cavillo" di troia per poter aprire alle coltivazioni transgeniche.

Né si comprende, peraltro, quale sia lo scandalo, da taluni ipotizzato, di sollecitare, su argomenti di tale natura, la risposta e il parere dei cittadini, dal momento che è la stessa Direttiva 2001/18/CE a prevedere l´interpello del pubblico prima di introdurre nell´ambiente gli OGM.

Vedasi, in tal senso, il 10° "considerando" e gli artt. 9 e 32 di tale direttiva.

Lo scandalo, al contrario, è di chi pretende di inquinare irreversibilmente l´ambiente e le aree agricole con gli OGM, senza il consenso dei cittadini.

Inquinamento irreversibile del territorio di cui parla, ancora una volta, la Direttiva 2001/18/CE nel 4° "Considerando".

Ma scandalo ancor più grande è quello di vedere la generalità dei mass media (salvo rare eccezioni) schierata a favore dell´introduzione degli stessi, benché priva (questa generalità) di conoscenze appropriate ed approfondite, costantemente tacendo sulle ragioni del loro danno senza alcun beneficio nè per i coltivatori nè per i consumatori.

Ma scandalo degli scandali è quello di non aver ancora interpellato con referendum tutti i cittadini, dopo anni che sugli OGM si discute e si legifera e a livello comunitario e a livello nazionale.

Per salvare capre e cavoli si vuole ora introdurre la cosiddetta coesistenza della coltivazione degli OGM con quella senza OGM nelle diverse zone agricole, quando l´esperienza di altri Paesi ha accertato che, introdotti gli OGM, essi inquinano definitivamente ed irreversibilmente in tempi brevi, anche le aree e le produzioni agricole senza OGM. La coesistenza rappresenta cioè una contraddizione in termini, non prevedendo più la possibilità di avere coltivazioni liberi da OGM.

In tutto questo c´è, evidentemente, qualcosa che non torna, perché in democrazia sollecitare il parere diretto dei cittadini, su temi che interessano ogni singola persona, come il cibo, la salute, l´ambiente, è il massimo cui si possa aspirare, non anomalia bizzarra o cervellotica, da riprovare come insensata.

La nostra Costituzione non vieta il referendum consultivo. ne consegue che è del tutto ammissibile proporre una legge che su di una determinata materia, preveda una consultazione popolare.

Deve, insomma, risultare chiaro a tutti che se l´iniziativa otterrà la risposta che merita e l´adesione dei più, sarà lo stesso numero delle sottoscrizioni raccolte a mettere in evidenza la volontà dei consumatori.

In altre parole la raccolta delle firme e il numero dei firmatari di fatto concreterebbe esso stesso il referendum del cui risultato il legislatore dovrebbe tener conto senza ulteriori indugi.

Aggiungasi che tutte le volte in cui si sono svolti referendum consultivi sugli OGM in altri Stati (come Svizzera, Norvegia, Danimarca, Austria, ecc.) i cittadini interpellati hanno sempre rifiutato la loro introduzione nell´ambiente, in agricoltura, nell´alimentazione umana ed animale.

Negli stessi Stati Uniti la popolazione dello Stato della California ha respinto con referendum la modifica genetica della vite, preferendo mantenere la vite non geneticamente modificata.

Se si possono attivare, in merito, referendum all´estero non si capisce perché ciò non possa accadere anche in Italia.

Si ha la sensazione che poteri forti, dietro le quinte, non gradiscono l´uso di simili strumenti democratici.

Ma, allora, in nome di chi il Parlamento legifera e governa, del popolo o dei poteri forti ed oligarchici che "non gradiscono" ? !

E´ giunto il momento di dare significato concreto alla democrazia, che rischia, altrimenti, di restare espressione priva di contenuto e di senso, quale strumento e mezzo di prevaricazione e non di liberazione e rispetto di ciascuno e di tutti.

Insomma, non comprendiamo quale bisogno ci sia di olio, di vino, di pasta, ecc., derivati da prodotti vegetali geneticamente modificati.

Per millenni abbiamo mangiato al meglio, per altri millenni dovremmo continuare a mangiare al meglio, senza pagare pedaggio alcuno a chicchessia (per brevetti, o quant´altro) previsto per le cosiddette presunte innovazioni, in realtà espropriandoci del frutto del lavoro dei nostri avi.

Si pensi, tanto per fare un esempio, che per ogni modifica genetica l´acquirente del prodotto agricolo GM dovrà pagare "royalties" per non meno di 7 brevetti, e ciò per ottenere vegetali con inseriti, tra l´altro, dei pesticidi (questo, infatti, è al presente l´OGM che ci viene proposto), che finanche i topi rifiutano di mangiare.

In proposito si ricorda l´esperimento condotto alcuni anni fa in Canada.

Sono stati, infatti, messi a disposizione dei topi due cumuli di mais, uno transgenico, l´altro convenzionale.

I topi liberati hanno sistematicamente ignorato il cumulo transgenico di mais, per cibarsi esclusivamente di mais convenzionale.

Non vorremmo, noi umani, essere da meno dei topi.

***

Lettera al Ministro dei trasporti

Egregio Ministro,

le scriviamo come cittadini residenti nel viterbese e come rappresentanti di movimenti e strutture che si impegnano in difesa dell'ambiente, della qualita' della vita, della civile convivenza, della legalita', dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Siamo molto preoccupati della prospettiva che a Viterbo si realizzi un aeroporto per voli low cost come terzo polo aeroportuale laziale e ci sembra necessario informarla che l'eventuale realizzazione di questa grande opera avrebbe conseguenze disastrose.

Ma procediamo per ordine.

1. Ridurre e non incrementare il trasporto aereo Da tempo si sente parlare del progetto di incrementare anziche' ridurre il trasporto aereo e le basi aeroportuali ad esso intese nel territorio laziale.

Crediamo che sia un grave errore: il trasporto aereo deve essere ridotto e non aumentato:

- deve essere ridotto perche' contribuisce notevolmente al surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza ambientale planetaria che occorre fronteggiare con urgenti ed energici provvedimenti;

- deve essere ridotto perche' fortemente inquinante e dannoso per la salute, sia per l'inquinamento provocato dalle emissioni nocive, sia per l'inquinamento acustico delle aree nelle vicinanze degli aeroporti;

- deve essere ridotto perche' insostenibilmente energivoro, incomparabilmente piu' di altre forme di mobilita';

- deve essere ridotto perche' antieconomico, ed assai costoso per il pubblico erario che lo sostiene fortemente sia con finanziamenti diretti sia concedendo alle compagnie aeree agevolazioni e fin esenzioni fiscali semplicemente scandalose.

Ricapitolando: deve essere ridotto perche' e' necessario limitare i danni che provoca alla biosfera, agli ecosistemi locali, alle persone, all'economia e alle finanze dello stato.

2. Un disastro ecologico, sanitario ed economico a Viterbo La proposta di realizzare a Viterbo un aeroporto per voli low cost per il turismo "mordi e fuggi" per Roma e' semplicemente insensata:

- perche' anche se si realizzasse a Viterbo l'infrastruttura a tal fine, poi da Viterbo per Roma sarebbe necessario un viaggio in treno di due ore - dato che una classe politica ed amministrativa a dir poco evidentemente inadeguata si e' nel corso degli anni disinteressata della rete ferroviaria, col risultato che la linea Civitavecchia-Capranica-Orte e' chiusa, e tanto quella Viterbo-Orte quanto quella Viterbo-Capranica-Roma hanno tempi di percorrenza biblici;

- perche' devasterebbe col suo impatto un'area di grande pregio ambientale, storico, culturale, sociale ed economico: l'area delle terme e del Bulicame che costituisce per Viterbo un irrinunciabile elemento di identita'

storico-culturale e un fondamentale bene ambientale e socio-economico; - perche' colpirebbe interi popolosi quartieri della citta' con un inquinamento acustico gravissimo tale da rendere invivibile la quotidianita' di decine di migliaia di residenti;

- perche' danneggerebbe irreversibilmente i beni culturali e ambientali e le vocazioni produttive del viterbese e la qualita' della vita di molti cittadini che vi abitano;

- perche' provocherebbe un ulteriore aggravamento dell'aggressione al territorio altolaziale da parte di un devastante modello di sviluppo fondato sulle servitu' e la speculazione: l'alto Lazio ha gia' subito e subisce le nocive, pesanti conseguenze di servitu' energetiche e militari, di grandi opere insensate, di speculazioni edilizie dissennate, di discariche illegali, della penetrazione dei poteri criminali a questi "affari" connessa.

3. Per Viterbo

Viterbo ha bisogno di ben altro:

- ha bisogno di un deciso potenziamento delle ferrovie per i pendolari e per il commercio: affinche' sia finalmente garantito un adeguato collegamento tra Viterbo e Civitavecchia, Viterbo e Orte, Viterbo e Roma;

- ha bisogno della difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali;

- ha bisogno di sostegno alle sue reali vocazioni produttive: l'agricoltura di qualita', il turismo di qualita', il termalismo sociale, l'alta formazione e la ricerca in campo agrario, forestale, ambientale, archeologico, storico e artistico.

4. Ma anche per Frosinone e per Latina

Ma non sono accettabili neanche le ipotesi di realizzare a Frosinone o a Latina il cosiddetto "terzo polo aeroportuale del Lazio" per il turismo low cost "mordi e fuggi" diretto a Roma.

In ambedue i siti indicati da proponenti avventati e' evidente infatti che sussistono rilevanti elementi ostativi che naturalmente non e' questa la sede per illustrare, sia pur riassuntivamente.

5. Per Ciampino

E' necessario e urgente dal nostro punto di vista ridurre il trasporto aereo, anche ed in primo luogo per rendere meno invivibile la situazione di gravissimo danno che tuttora subisce la popolazione di Ciampino e delle aree

limitrofe: una situazione inammissibile, ampiamente documentata sotto ogni profilo; ed ai cittadini di Campino va naturalmente la nostra piena solidarieta', e il nostro pieno sostegno alle loro legittime richieste.

6. Rinunciare al terzo polo aeroportuale laziale Si tratta quindi, a nostro parere, di rinunciare ad inseguire il sogno di una proliferazione di aeroporti; di rinunciare a incentivare un turismo "mordi e fuggi" consumista, antieducativo e dagli effetti distruttivi; e di promuovere invece una mobilita' adeguata, un turismo consapevole e responsabile, accessibile a tutti, coerente con le finalita' di apprezzare i beni culturali e ambientali e di fare esperienze umane significative.

7. Tutelare i lavoratori

Non solo: le segnaliamo anche che - come e' ampiamente documentato - le compagnie low cost sovente hanno condotte antisindacali, e che quindi deve essere preoccupazione dei pubblici poteri tutelare i diritti dei lavoratori e garantire l'osservanza delle leggi.

La condotta antisindacale di talune compagnie low cost rivela anche come esse non promuovano occupazione stabile e qualificata, ma forme di precariato e di lavoro sottoposto a meccanismi di pressione ai limiti del ricatto.

8. Rispettare la legge

Le chiediamo di impedire che si realizzi un mega-aeroporto in assenza del pieno espletamento della Valutazione d'impatto ambientale cosi' come previsto dalla legislazione vigente.

Non e' stata fin qui mai resa di pubblico dominio una progettualita'

adeguata, complessiva, ostensibile, sulla quale potesse esercitarsi quella procedura che la normativa sulla Valutazione d'impatto ambientale esplicitamente prevede.

Non vorremmo che in questa vicenda si procedesse a colpi di "fatti compiuti"

o col classico squallido metodo di eludere un esame complessivo fingendo che si procede solo a parziali interventi che nell'insieme configurano una grande opera ma che singola realizzazione per singola realizzazione possono apparire come opere non rilevanti e quindi non rientranti nei vincoli legislativi che alle grandi opere sono posti.

Le chiediamo di far rispettare le leggi a tutela dell'ambiente, dei beni culturali, della salute e dei diritti dei cittadini; le procedure amministrative e i vincoli urbanistici e territoriali; la normativa locale, nazionale ed europea.

Le chiediamo di vigilare e di essere inflessibile nel far valere l'obbligo del pieno rispetto della legge e nel contrastare ogni eventuale illecito affarismo e ogni eventuale operazione speculativa che possa essersi data o essere in divenire.

Le chiediamo altresi' una verifica sugli atti gia' compiuti dagli enti locali, sui finanziamenti eventualmente gia' stanziati, o anche erogati, o addirittura utilizzati per opere connesse alla realizzazione di un aeroporto per voli low cost per il quale a tutt'oggi manca finanche un'adeguata progettazione e un'adeguata verifica di compatibilita' con quanto dalle leggi disposto.

9. Significative adesioni al nostro appello Le segnaliamo infine che all'appello promosso dal Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo sono gia' pervenute numerosissime dichiarazioni di attenzione, sostegno e adesione, tra cui quelle graditissime del magistrato Ferdinando Imposimato; di scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Giorgio Cortellessa, Marcello Cini, Giorgio Nebbia; di altri cattedratici universitari come Rocco Altieri, Andrea Canevaro, Domenico Jervolino, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Elena Pulcini, Silvia Vegetti Finzi; di scrittrici e saggiste come Dacia Maraini e Lea Melandri; di intellettuali come Giancarla Codrignani, Enrico Peyretti, Bruno Segre, Renato Solmi; di personalita' della vita civile e dell'impegno sociale ed educativo come Marinella Correggia, Pasquale Iannamorelli, Daniele Lugli, Luigi Malabarba, Anna Puglisi, Umberto Santino, Mao Valpiana, e ancora di vari parlamentari europei, senatori e deputati al parlamento italiano, consiglieri regionali del Lazio.

10. Una richiesta di incontro

Siamo infine a chiederle un incontro per poterle meglio illustrare quanto succintamente descritto nella presente lettera.

Restiamo a sua disposizione per ogni ulteriore chiarimento e confidiamo nella possibilita' di incontrarla al piu' presto.

Ringraziandola per l'attenzione, voglia gradire cordiali saluti ed auguri di buon lavoro,

Antonella Litta, portavoce del Comitato che si oppone all'aroporto di Viterbo Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo

Viterbo, 8 settembre 2007

Mittenti:

- Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto

aereo: e-mail: info@coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it

- Centro di ricerca per la pace di Viterbo: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac@tin.it Per contattare direttamente il responsabile del Centro, Peppe Sini: tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

La newsletter ringrazia anche Doriana Goracci e altri per la corrispondenza ricevuta sullo stesso argomento.

***

La segnalazione di http://www.aljazira.it/

Cari lettori, dopo mesi di oscuramento forzato dovuto a motivi tecnici, il ALJAZIRA.it torna in linea. Ancora per qualche giorno sarà fermo ad aprile... ma non preoccupatevi, stiamo lavorando ad una nuova formula che sarà, in un certo senso, un "ritorno all'antico".

A tutti coloro che - davvero tantissimi - ci hanno scritto per sapere "che fine ha fatto ALJAZIRA" va il nostro sincero ringraziamento. Shukran!

La Redazione

***

Riflessione personale di "Sandro fast"

Terremoto in Perù

" I banchi della chiesa di San Clemente erano gremiti per una messa speciale quando alle 18.40 locali il terremoto ha colpito. Circa cento fedeli hanno perso la vita, secondo le stime delle autorità."

Mi pongo una domanda : se si spaccia che credere in Dio fa ricevere da Lui un miracoloso trattamento della nostra vita, questi morti durante la messa sono stati da Lui massacrati o non protetti ?

Perchè non si sostiene che le tragedie umane ( e i massacri umani) aggrediscono unitariamente sia chi crede che chi non crede in Dio ?

E che credere in Dio ha ben altro significato che ritenere di essere noi dei privilegiati miracolosi a differenza dei poveri tormentati del mondo. Come Gesù.

***

Per noi di Ecumenici esiste ancora un´organizzazione dei Lavoratori che può vantarsi di chiamarsi Sindacato

E´ la FIOM

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