Home page Scrivi  
 
  WelfareLombardia: punto laico di informazione e di impegno sociale
www.welfareeuropa.it www.welfareitalia.it www.welfarenetwork.it www.welfarecremona.it
 
Chi siamo Links Contatti Collabora con noi
... News Lombardia
 News da

... Welfare canali
Attualità
Costituente Lombarda PD
Costituente PD
Cronaca Lombarda
Cultura
Dal Mondo
Dall' Italia
Dall'Europa
Economia
Ecumenici
Eventi Lombardi
Il caso Tamoil
In Breve
L'Opinione
Lettere a WL
Mediateca
Pace
Pirellone News
Politica
Radio Londra
Sociale
Ultimissime dalla Lombardia
Volontariato
Welfare


... in breve
... Top five links












 Ecumenici

04 Marzo, 2005
Ecumenici 24 gennaio 2007
*Tutti i popoli si muovono nel nome dei loro Dei, ma noi nel nome di Jahweh, il nostro Dio sempre e eterno* (Michea 4,5)

La mostra in corso sugli Ugonotti in Francia, la realizzazione di films d´impegno civile e religioso, articoli vari su protestantesimo e vita quotidiana in Francia e molto altro ancora su:

http://www.reforme.net/

Ecumenici

Leonhard Ragaz

Comitato per il sostegno finanziario 2007: partecipa con un contributo volontario alle nostre necessità compilando un bollettino di conto corrente postale a favore di Maurizio Benazzi, Via A. Vespucci, 72 - 20025 Legnano MI, con causale Ecumenici, c.c.p. nr. 30592190. E´ anche possibile effettuare un bonifico bancario sullo stesso conto, con la stessa intestazione e causale, indicando le seguenti coordinate: codice ABI 07601, CAB 01600 CIN K. La redazione giudaica è a Padova ed è diretta da Roberto Pavan (per info e contatti etzcahol@virgilio.it ).

Si ringrazia in particolare Alberto Milazzo di Pesaro per la donazione di € 10,00 e Vittorio Pallotti del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale (Bologna) per la donazione di € 30,00.

Nostri versamenti sono stati fatti all´Associazione 31 ottobre per l´azione svolta in Italia nel 2006 e alla Missione evangelica contro la lebbra

Anno VII°, numero 12

"Tutti i popoli si muovono nel nome dei loro Dei, ma noi nel nome di Jahweh, il nostro Dio sempre e eterno"

(Michea 4,5)

Consigliamo per la comprensione di questo versetto la lettura del testo "La Fede ebraica" di Schalom Ben-Chorin, Genova, Ediz. Il Melangolo, 1975

Tabella comparativa *

a) Diritto canonico - di seguito indicato solo con la lettera a)

Agli ebrei è vietato diseredare i loro fratelli di fede passati al cristianesimo (concilio Lateranense II, 1179).

b) Misura nazista - di seguito indicato solo con la lettera b)

Autorizzazione del ministero della Giustizia a dichiarare nulli i testamenti che offendono il "sano sentimento popolare". 31 luglio 1938 (R.G.B.I., I , 973)

a) Gli ebrei devono portare un distintivo sui vestiti (Concilio Lateranense IV, 1215, sull´esempio di un decreto del califfo Omar I, 634-644, secondo cui i cristiani dovevano portare una fascia azzurra e gli ebrei una gialla.

b) Ordinanza del 1° settembre 1941 (R.G.B.I., I, 547) che impose di portare la stella gialla.

a) Divieto di costruire sinagoghe (Concilio di Oxford del 1222)

b) Distruzione delle sinagoghe nell´intero Reich il 10/11/1938 (Heydrich a Goering. 11 novembre 1938, Nue. Doc.: PS-3058).

a) Ai cristiani non è lecito prendere parte alle feste ebraiche (Sinodo di Vienna del 1267).

b) Divieto di avere relazioni amichevoli con ebrei del 24 ottobre 1941 (Disposizione della Gestapo, L-15).

a) Gli ebrei possono abitare soltanto quartieri ebraici (Sinodo di Breslavia del 1267).

b) Ordine di Heydrich del 21 settembre 1939 (PS-3363).

a) Ai cristiani non è lecito vendere o affittare beni e terreni agli ebrei (Sinodo di Ofen del 1279).

b) Ordinanza del 3 dicembre 1938 che prevede la vendita coatta di beni e terreni ebraici (R.G.B.I. I, 1709).

a) Va considerata patente eresia il passaggio di un cristiano all´ebraismo o il ritorno di un ebreo battezzato alla sua precedente religione (Sinodo di Magonza del 1310)

b) Il passaggio di un cristiano alla religione ebraica lo espone al pericolo di essere trattato come un ebreo; sentenza della cortesuprema di Koenigsberg, IV Senato civile, del 26 giugno 1942 (in Die Jugenfrage Vertrauliche Beilage, 1 novembre 1942, pp.82, 83).

a) E´ proibito impegnare o vendere oggetti ecclesiastici agli ebrei (Sinodo di Lavaur del 1368).

a) Gli ebrei non possono fare da mediatori in contratti tra cristiani, in particolare in contratti matrimoniali (Concilio di Basileia, 1434, XIX sessione).

b) Legge del 6 luglio 1938 sullo scioglimento delle agenzie immobiliari e fondiarie ebraiche come pure degli istituti di mediazione matrimoniale ebraici aperti ai non ebrei (R.G.B.I., 823)

a) Gli ebrei non possono conseguire gradi accademici (Concilio di Basileia, 1434, XIX sessione).

b) Legge contro il sovraffollamento nelle scuole e negli istituti superiori tedeschi del 25 aprile 1933 (R.G.B.I. I, 225).

* fonte in italiano: La distruzione degli ebrei d´Europa, Torino, Einaudi, 1999.

La nostra scelta dell´otto per mille per il 2007 è in favore dell´UCEI

Unione delle Comunità Ebraiche Italiane

www.ucei.it

E la tua?

 

 

La giornata delle memorie

Il 27 gennaio di ogni anno è la data simbolica di commemorazione dell´apertura dei cancelli di Auschwitz, e, per l´Italia, anche di tutti coloro che furono vittime delle leggi razziali, di quelli che si opposero e lottarono con forza contro il folle progetto nazista e nazi-fascista. Si può dunque affermare che questa giornata ricorda un universo di persone, di differente credo religioso, politico o ideologico, accomunate tutte per essere parte integrante di un disegno. Un progetto studiato, lucido, talmente razionale nella sua disumanità, che in parte è stato addirittura portato a termine e di cui sono rimaste le ceneri alla fine della seconda guerra mondiale. Un tempo veniva riconosciuto nei libri di storia come l´Olocausto, quello con la O maiuscola, quell´annientamento subito individuabile tra l´associazione di idee con Hitler - ebrei - campi di concentramento. Ma essendo il termine "olocausto", troppo incentrato sull´idea di sacrificio, il che presupporrebbe un fine sacro o sacrale, è stato giustamente accostato il termine ebraico "Shoah" cioè letteralmente "catastrofe", niente di più chiaro per definire un genocidio.

Da allora, da quando si sono aperti i cancelli dei campi di sterminio, la verità è balzata ai nostri occhi suscitando sentimenti contrastanti. Rabbia, orrore, disgusto e vergogna. Tutto il mondo è venuto a conoscenza di quello che veramente stava accadendo, tutti ora lo sanno. Forse la shoah è una delle poche certezze storiche e documentabili di quegli anni, eppure... La letteratura sulla tematica è così prolifica che pare sembri esorcizzare quei fantasmi, spiegando perché, elencando con dovizia di particolari una storiografia puntigliosa di date, strumenti, vittime. Eppure... Tutta l´Europa e tutto il mondo occidentale, le comunità ebraiche in primis, si erano giurate quel "Mai più", un punto fermo per ogni valutazione storica e sociale dei cambiamenti che occorrono nel mondo moderno. Eppure...

Eppure memoria non significa necessariamente comprensione. La memoria che commemoriamo in questa giornata non è fondata sulla riesumazione dei cadaveri, messi in mostra come epiteti di una sciagura che resta nel passato di questa civiltà. C´è sempre ancora qualcosa di vivo e viscido che striscia fuori dalle ceneri di Auschwitz e che tutt´oggi si insinua nelle azioni, anche plateali e ordinarie, del cittadino moderno. Il tarlo che non è ancora morto è l´antisemitismo. Certo non si può ancora parlare di antisemitismo "classico", se così si può chiamare, fondato su pregiudizi tutti ben elencati nei fantastorici protocolli dei Savi di Sion (le quali edizioni, insieme al Mein Kampf, riscuotono ancora grande successo di vendite). Ma di un antisemitismo "mascherato" che ha una radice tutta politica nell´antisionismo. Insomma si tratta quindi di un antisemitismo politicamente giustificato che, non solo affonda le sue radici nel più tradizionale antisemitismo di matrice religiosa, ma tenta di giustificare intellettualmente la sua esistenza in una concezione più moderna, posta in chiave ideologica sulle azioni politiche e militari dello Stato di Israele.

Un processo subdolo, che non avrebbe matrice antisemita se si limitasse alla critica costruttiva e propositiva sulla questione mediorientale, ma purtroppo acquista toni aspri quando si levano gratuitamente cori con slogan anti-israeliani (in cui si paragonano gli ebrei ai nazisti), si bruciano le bandiere in ogni occasione di protesta, fino alla negazione dell´esistenza di uno Stato, questione ancora oggi dibattuta dopo quasi 60 anni. E questa, mi si permetta di dirlo, va ben oltre la libertà di parola e di espressione.

Tornando invece sulla questione della memoria della Shoah, essa non sembra essere il punto fermo nella storia che ci ha permesso di costruire i valori di civiltà, multiculturalità e solidarietà su cui si basa la costituzione europea. Un paio di mesi fa, infatti, a Teheran si è svolto un congresso mondiale che ospitava illustri storici provenienti da paesi di tutto il mondo, inclusa l´Europa, che dibattevano sul tema del revisionismo e negazionismo dell´Olocausto. Ossia essi portavano a dimostrare i loro studi sulla presunta inesistenza dei campi di sterminio e di tutto ciò che riguarda la shoah. Quello che risulta bizzarro, non è tanto l´opinione di cotali storici, i quali, in ogni caso hanno da sempre arricchito gli scaffali di letteratura revisionista o negazionista, quanto il seguito che hanno questi studiosi per essere arrivati a riunirsi sotto la più completa indifferenza dell´opinione pubblica europea in un paese, come l´Iran, il quale presidente non rinuncia certo a vomitare sulla folla le sue idee antisemite.

Fino ad ora, si è intesa la shoah come un genocidio, l´annientamento di un popolo. Ma il disegno nazista prevedeva anche la distruzione di tutti quegli elementi che concorrevano alla contaminazione della declamata "razza ariana". Tra costoro venivano considerati anche gli omosessuali, di qualsiasi origine o fede religiosa, poiché ritenuti incapaci di procreare e di dare continuità all´arianità. In nome del paragrafo 175 del codice penale tedesco del 1935, 100 mila omosessuali vennero arrestati tra il 1933 e il 1945 e 15mila internati. Solo 4 mila di essi si salvarono, e tra questi molti rimasero profondamente modificati nel corpo e nella mente, a causa degli abusi e dei test riabilitativi inflitti per modificare il comportamento. Eppure molto spesso la memoria che ci accingiamo a celebrare in questo giorno è dimentica di queste vittime, incluse anch´esse nel quadro di sistematico annientamento nazista. Non una stele commemorativa in cinquant´anni, non una presa di posizione da parte delle autorità. Tuttavia, fortunatamente e anche grazie all´interesse delle associazioni GLBT italiane, in questi ultimissimi anni alcune iniziative della giornata della memoria includono anche eventi commemorativi per le persone omosessuali morte nei campi di concentramento, a testimoniare che in questa tragedia non esistono vittime più o meno rilevanti.

Questi sono alcuni degli esempi che dimostrano quanto la memoria sia selettiva, e tenda a ricordare quello che noi siamo disposti a ricordare, con il tramite del pregiudizio e con gli strumenti dei nostri propri metodi di pensiero, siano essi indotti con la cultura in cui siamo cresciuti e viviamo, siano essi parte della nostra memoria collettiva. Ciò che importa è saper distinguere, anche nella tragedia della Shoah, tutte le memorie che hanno contribuito a formare la nostra civiltà nel dopoguerra. Occorre commemorarle tutte, quelle ebraiche, quelle zingare, quelle degli omosessuali, per proporre i primi tre gruppi in ordine di importanza numerica. Ma anche le testimonianze degli oppositori al regime, i prigionieri politici, i reduci ancora vivi e tutti i Giusti, che hanno permesso di salvare dalla deportazione tante persone. Perché da questa memoria scaturiscono i valori che vengono celebrati in questa giornata, come spiega il Prof. Amos Luzzatto nel suo discorso commemorativo di quest´anno: il primo dei nostri valori si chiama civiltà (...); il secondo valore significa valorizzare la varietà umana (...); il terzo valore, infine, indica il dialogo, il confronto, la trattativa, come unici strumenti che possono risolvere i contenziosi umani (...). Prepariamoci allora a celebrare la giornata delle memorie, con sentimento responsabile e una memoria priva di lacune, per poter rinnovare ancora una volta il nostro "Mai più!".

Roberto Pavan

In breve:

 

Il Premio Nobel per la pace e arcivescovo anglicano di Città del Capo, è intervenuto a Nairobi, al Forum Sociale Mondiale

 

 

 

 

 

 

24 gennaio 2007 - (ve/eni) Desmond Tutu ha detto che la guerra contro il terrorismo non può esser vinta finché persistono, in molte parti del mondo, condizioni che spingono le persone alla disperazione. "Non sarà possibile vincere la guerra contro il terrorismo", ha detto Tutu, "se continueranno a esserci persone, in ogni angolo della terra, pronte a commettere atti disperati a causa della povertà, della malattia e dell´ignoranza".

Tutu ha parlato in occasione di una conferenza stampa organizzata in comune dalla Conferenza delle Chiese cristiane di tutta l´Africa e dalla Caritas. Le due organizzazioni promuovono e sostengono una iniziativa ecumenica che intende mettere in cantiere politiche economiche basate sul benessere delle persone e non sulla massimizzazione dei profitti. Desmond Tutu è arrivato a Nairobi per sostenere la presenza cristiana in seno al Forum Sociale Mondiale.

"Nessun Paese, nemmeno il più forte, può vivere nell´isolamento. Nessun Paese, neppure il più avanzato, può vivere facendo a meno degli altri", ha dichiarato Tutu, senza fare riferimento a nessun Paese in particolare. Il leader religioso sudafricano ha spronato le chiese a impegnarsi ancora di più nella lotta contro la povertà, l´Aids, la distruzione dell´ambiente e l´ingiustizia economica.

E ha aggiunto: "Quando chiediamo l´annullamento del debito, non chiediamo un favore, bensì esigiamo che sia fatta giustizia". Rivolto ai Paesi ricchi, ha detto: "Se lasciate le cose come stanno, se non cambiate nulla, se badate solo ai vostri interessi e all´accumulo di ricchezza, se continuate a dire che tutto vi appartiene, vi ritroverete alle prese con grossi problemi".

L´arcivescovo cattolico romano Zacchaeus Okoth, direttore della Caritas nell´Africa orientale, ha dichiarato: "Speriamo che grazie al Forum Sociale Mondiale la situazione dell´Africa possa migliorare, e che la situazione dell´intero mondo possa migliorare. L´Africa può dare molto al mondo, più di quanto stia dando ora".

Nel corso del dibattito è stata sollevato qualche dubbio circa la capacità del Forum Sociale Mondiale di cambiare la situazione. I responsabili delle chiese hanno insistito nel dire che il Forum è quantomeno riuscito ad attirare l´attenzione sui bisogni e le richiese delle popolazioni più povere del pianeta.

Nella foto: l´arcivescovo anglicano Desmond Tutu

Fonte: http://www.voceevangelica.ch/index.cfm

 

 

 


       


 Invia questa news ad un'amico Versione stampabile Visti: 1521 | Inviati: 0 | Stampato: 182)

Prossime:
Ecumenici newsletter  – 04 Marzo, 2005
Ecumenici 10 febbraio – 04 Marzo, 2005
Ecumenici – 04 Marzo, 2005
Ecumenici del 24 febbraio 2007 – 04 Marzo, 2005
Al teologo cattolico svizzero Hans Küng è stato recentemente attribuito il Premio Lew Kopelew – 04 Marzo, 2005

Precedenti:
La newsletter Ecumenici – 04 Marzo, 2005
Pacem in terris! – 04 Marzo, 2005
Newsletter Anno VII, numero 9 – 04 Marzo, 2005
Buona Festa *Eid Mobark* – 04 Marzo, 2005
La Carta Ecumenica – 04 Marzo, 2005








... dalle Province

• Bergamo. POESIA DI NATALE 2010
• Brescia. Il Prefetto di Brescia ha visitato i luoghi simbolo della Città di Lonato del Garda
• Como. frontalieri alla manifestazione europea del 29 settembre a Bruxelles
• Crema. Cappella Cantone non deve diventare una nuova Terzigno
• Cremona. Corso per barman
• Lecco.Dibattito su acqua pubblica
• Lodi.L’Italia dei Valori della Provincia di Lodi si struttura
• Mantova.Eventi di dicembre a Villa Maddalena di Goito
• Milano.Invito a partecipare alla serata di poesia con FRANZ KRAUSPENHAAR
• Milano. AltriMondiali by Matatu
• Milano. Nuovo numero di Altreconomia
• Monza: Concorso di Pittura “Paesaggi di Brianza” 2010 - II edizione
• Pavia. Fiaccolata contro la violenza fascista
• Sondrio.Gravedona: raccolti 35 quintali di lana grazie agli allevatori del Lario e del Ceresio
• Varese. Esordio per due nuovi assessori.





| Home | Chi siamo | Collabora con noi | PubblicitàDisclaimer | Email |
"  www.welfarelombardia.it supplemento di www.welfareitalia.it , portale di informazione on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 392 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti
La redazione di Welfare Lombardia si dichiara pienamente disponibile ad eliminare le notizie che dovessero violare le norme sul copyright o nuocere a persone fisiche o giuridiche.
Copyright Welfare Lombardia 2002 - 2009