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 Ecumenici

04 Marzo, 2005
La newsletter Ecumenici
Iniziamo la pubblicazione del numero del 16 dicembre 2006

Ecumenici

Leonhard Ragaz 

 

 

 

Ricordare l’orrore e le vittime del terrorismo brigatista non basta oggi: occorre fa parlare anche i sopravissuti

alla Legge 30 e quelli che non ce la faranno mai ad avere un lavoro a tempo indeterminato!

 

 

Comitato per il sostegno finanziario 2007: partecipa con un contributo volontario alle nostre necessità compilando un bollettino di conto corrente postale a favore di Maurizio Benazzi, Via A. Vespucci, 72 – 20025 Legnano MI, con causale Ecumenici,  c.c.p. nr. 30592190. E’ anche possibile effettuare un bonifico bancario sullo stesso conto, con la stessa intestazione e causale,  indicando le seguenti coordinate:  codice ABI 07601, CAB 01600 CIN K.

La redazione giudaica è a Padova ed è diretta da Roberto Pavan (per info e contatti etzcahol@virgilio.it ). Si precisa che le prenotazioni per il viaggio in Israele sono ormai chiuse da diversi giorni.

 

Un grande grazie all’amico valdese di Milano Davide Grassi, per la donazione di 20 Euro in favore dell’attività di informazione "fuori dal coro"; segnaliamo anche la motivazione di Flaminio Maffettini, elettore leghista, per il servizio che gli forniamo, “facendo conoscere preghiere, pensieri di altre religioni (sono un pessimo cattolico) e fornendo spunti stimolanti.” Promesse di donazione ci sono giunte anche da altre persone ma preferiamo darne notizia solo dopo l’effettivo riscontro.

 

Anno VII°, numero 8.

 

« La fede come principio e fine non è nulla, la fede come molla per agire è tutto. La fede deve condurre a delle azioni. Una fede che culmina soltanto nel congiungere le mani e genuflettersi può dare al massimo sicurezza. Però, non basta alla volontà di Dio come la intendiamo noi. E la volontà di Dio è il bene e la salvezza di questo mondo »

(Pinchas Lapide, teologo ebreo sopravvissuto alla Shoah)

 

 

 

In breve

Le vittime della dittatura cilena

 

Augusto Pinochet ha governato in Cile dal 1973 al 1990, dopo aver estromesso con un colpo di Stato il governo del presidente Salvador Allende

 


Oltre 2’000 persone assassinate o scomparse, più di 27’000 torturate



12 dicembre 2006 - (ve/afp) Due commissioni ufficiali si sono occupate dei crimini commessi negli anni della dittatura di Pinochet, la Commissione per la verità e la riconciliazione (1991) e la Commissione sui prigionieri politici e la tortura (2004), conosciuta anche col nome dei suoi due presidenti, Raul Rettig e Sergio Valech.
Morti e scomparsi durante gli anni della dittatura militare: 2’279 (rapporto Rettig), ma i media hanno spesso parlato di 3’000 persone assassinate e scomparse. Il 94,5% delle vittime erano uomini (2’153) (rapporto Rettig). Il 97,76% Cileni (2’228) (rapporto Rettig). Il 17,8% (405) delle vittime apparteneva al Partito socialista, il 16,9% (384) al Movimento della sinistra rivoluzionaria (MIR, estrema sinistra) e il 15,5% (353) al Partito comunista. Il 46% circa delle vittime non apparteneva a nessuna formazione politica (rapporto Valech).
Tra il 1973 e il 1990 sono state arrestate 33’221 persone; 27’255 sono state riconosciute come detenuti politici, sottoposte alla tortura (rapporto Valech). I media parlano in genere di oltre 30’000 persone torturate. Il 68,7% di quelle persone (22.824) sono state arrestate nel 1973. L’87,5% (23.856) degli arrestati erano uomini. Il 44,2% (12.060) erano in età compresa tra i 21 e i 30 anni, il 25,4% (6.913) tra i 31 e i 40.

Lo Stadio nazionale e Villa Grimaldi, dove l’attuale presidente Michelle Bachelet e sua madre vennero detenute nel 1975, furono i centri di prigionia più usati dal regime diPinochet. Villa Grimaldi è ora stata trasformata in un centro alla memoria

 

(NEV/CCPE) - S'intitola "Colours of Grace" ed è il primo innario protestante europeo. Lo ha presentato a Berlino lo scorso 29 novembre Peter Bukowski, responsabile per la liturgia della Comunione delle chiese protestanti d'Europa (CCPE). I 157 canti della raccolta, scelti da un'apposita commissione che ha attinto alle tradizioni innologiche di 20 paesi europei, sono in maggioranza in lingua inglese, tedesca e francese, ma non mancano testi in italiano, spagnolo, ungherese e nelle altre lingue del continente.

"'Colours of grace' permetterà alle 105 chiese protestanti che compongono la CCPE di arricchire reciprocamente i propri culti e di crescere insieme spiritualmente". La raccolta, fortemente voluta dai delegati della CCPE riuniti a Belfast nel 2001, è stata finanziata in larga misura dalla Chiesa evangelica tedesca ed è pubblicata dall'editore Strube di Monaco. Della CCPE fanno parte chiese luterane, riformate, unite e metodiste. (www.leuenberg.net).

 

 

IL TEMA DELLA SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITÀ DEI CRISTIANI 2007 VIENE DAL SUDAFRICA

"Fa sentire i sordi e fa parlare i muti" (Marco 7:31-37), un motto per rompere il tabù dell'AIDS

 

Roma (NEV), 13 dicembre 2006 - "Fa sentire i sordi e fa parlare i muti!"

(Marco 7:31-37) è il tema della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani 2007, promossa congiuntamente dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e dal Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, che si svolgerà, come di consueto, dal 18 al 25 gennaio prossimi. Il materiale liturgico e omiletico quest'anno è stato preparato da un gruppo ecumenico sudafricano della regione di Umlazi, vicino Durban. Ogni anno una bozza di testi per la Settimana di preghiera viene preparata da un particolare gruppo ecumenico locale e successivamente adattato ad un uso internazionale per poi essere diffuso nel mondo intero. I testi proposti quest'anno riflettono le preoccupazioni e le esperienze di un popolo vittima di grandi sofferenze. In origine Umlazi è sorta sotto l'apartheid come una delle tante "township" destinate ad una popolazione in larga parte nera:

razzismo, disoccupazione, povertà, criminalità, violenza, continuano a rappresentare delle sfide quotidiane per i suoi abitanti. Ma oggi, sopra tutte, si aggiunge quale più grande difficoltà il flagello dell'AIDS. Si calcola che il 50% dei residenti di Umlazi è portatore del virus HIV.

Emarginazione, mutismo, vergogna e rimozione sono tra le reazioni più diffuse a questo dramma. Rompere il silenzio ed imparare insieme ad ascoltare e a vedere di nuovo: è a questo che con il versetto di Marco ci chiamano i cristiani delle chiese e comunità ecumeniche del Sudafrica. "L' AIDS ha bisogno di una chiesa unita, non divisa!" è un motto ricorrente in questo paese, quasi a dire che le chiese, per dare una testimonianza credibile nel mondo, non possono fare a meno di ricercare l'unità.

"Le situazioni di sofferenza in alcuni luoghi nel mondo, lontani ma anche vicini alle nostre case, impongono ai cristiani di agire insieme per alleviare la sofferenza umana e ristabilire la dignità della persona. Ciò che ci unisce, nel desiderio di superare queste condizioni, è il nostro comune battesimo", si legge nella presentazione dell'edizione italiana del materiale per la Settimana, firmata congiuntamente da Gianni Long, già presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI); Vincenzo Paglia, vescovo di Terni-Narni-Amelia e presidente della Commissione per l'ecumenismo e il dialogo della Conferenza episcopale italiana (CEI); e Traian Valdman, arciprete ortodosso e delegato per l'ecumenismo del Vicariato ortodosso romeno d'Italia.

L'opuscolo, approntato come tutti gli anni dalla Società Biblica in Italia, fornisce un utile supporto teologico-pastorale, nonché suggerimenti per l'organizzazione della Settimana di preghiera. (nev/gc)

 

 

IL MESSAGGIO DI NATALE DEL SEGRETARIO GENERALE DEL CEC, SAMUEL KOBIA

I pastori di Betlemme si trasformano in angeli e ci incoraggiano alla testimonianza di pace

 

Roma (NEV), 13 dicembre 2006 - "Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una grande gioia che tutto il popolo avrà", è il brano del Vangelo di Luca 2:10 che il pastore Samuel Kobia, segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), ha scelto per il suo messaggio natalizio indirizzato a tutte le chiese membro dell'organismo ecumenico che raggruppa 348 chiese in 120 paesi del mondo.

Il messaggio si concentra sul ruolo dei pastori che pascolano nei campi intorno a Betlemme, che sono i primi cui gli angeli annunciano la buona notizia della nascita del salvatore Gesù. Secondo il racconto evangelico i pastori riferiscono ad altre persone ciò che hanno visto e sentito: "e tutti coloro che li sentivano, scrive Kobia, erano meravigliati a ciò che raccontavano i pastori. Meravigliati, senza dubbio, perché si trattava di pastori, persone del tutto ordinarie, che portavano questa buona notizia; pastori, disprezzati ed esclusi dalla loro società perché badavano agli animali e dormivano nei campi. Ma i pastori sono stati trasformati, prosegue Kobia; diventano messaggeri, diventano 'angeli' nel senso originario del termine, che vuol dire appunto 'messaggeri'. Esclusi dalla società antica, i pastori del Vangelo di Luca ci parlano attraverso i secoli e fino al nostro tempo delle tante persone che escludiamo nelle nostre società di oggi".

Kobia riallaccia la trasformazione dei pastori nel loro incontro con Gesù con la preghiera che ha costituito il motto dell'assemblea del CEC svoltasi nel febbraio di quest'anno a Porto Alegre (Brasile): "Dio, nella tua grazia, trasforma il mondo". "L'Assemblea, afferma Kobia, ha udito storie potenti da molti messaggeri diversi. Molti hanno parlato della speranza, ma anche delle sfide della pace". Il segretario del CEC ha ricordato le situazioni di conflitto in Uganda del Nord, Israele e Palestina, Sudan, Filippine. "Questi messaggi, continua Kobia, parlano della dolorosa testimonianza della chiesa dell'amore e della pace che Cristo può offrire. La storia evangelica di Luca ci incoraggia a vedere che se dei pastori possono diventare angeli, allora ciascuno di noi ha la speranza di diventare un angelo, testimoniando come la grazia di Dio sta trasformando il mondo". Il messaggio di Natale del pastore Kobia si conclude con alcuni stralci della preghiera finale dell'Assemblea di Porto Alegre.

 

 

 

Gli eventi

 

 

CONCERTO d’AVVENTO

nella Chiesa Cristiana Protestante in Milano

Domenica, 17.12.2006, ore 20.45

Organo: Maestro Alessio Corti

 

Ingresso libero - offerte sono ben accette.

 

Chiesa Cristiana Protestante in Milano,

membro della Chiesa Evangelica Luterana in Italia,

Via Marco de’ Marchi, 9

MM 3 – Turati

 

per informazioni: Ulrich Eckert, pastore luterano
Chiesa Cristiana Protestante in Milano
Via Pierluigi da Palestrina, 14 - 20124 Milano

tel. +39 / 02 / 670 1489 tel. ufficio parrocchiale +39 / 02 / 66987408
fax +39 / 02 / 67847463 eckert@elki-celi.org Sito: www.ccpm.org

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Carissimi amici di Ecumenici,

vi segnalo le celebrazioni per il Bicentenario della Comunità cristiana evangelica di Bergamo.

Tutte le notizie, con il programma completo, su www.protestanti.bergamo.it.

Con i più cordiali saluti

 

Luciano Zappella

(presidente del Centro Culturale Protestante)

presidente@protestanti.bergamo.it

 

 

 

Proposta di lettura

 

 

Acqua 

 

Davide Pelanda ha il dono dello scrivere in modo sciolto e la lettura del suo recente libretto di 66 pagine risulta pertanto assai agevole; lo aiuta in questo senso probabilmente anche il lavoro di insegnante (di religione) oltre  che la pratica ventennale del mestiere di giornalista free: del resto l’esercizio assai difficile di farsi capire dai ragazzi a scuola lo costringerà verosimilmente a un costante aggiornamento delle sue modalità espressive da utilizzare nel quotidiano. E’ comunemente noto che di questi tempi il cattolicesimo - quale materia di studio opzionale - non gode proprio di ottima salute, visto la diserzione, ormai di massa, imperante soprattutto nel nord Italia.

Il testo “Acqua” è destinato a tutti: sia ai giovani che agli adulti, che affrontano come principianti la tematica vitale della salvaguardia del creato. Speriamo francamente che l’esperimento editoriale continui in un prossimo futuro anche con altre sue pubblicazioni ad es. sull’aria, la terra, il sole, il vento, … L’impegno ecologista dell’autore , ossia in un  certo senso l’essere un “addetto ai lavori”, contribuisce a dare effettivamente un  buon spessore alla ricerca intrapresa e perché no anche a offrire una maggiore credibilità .

La prospettiva cristiana è francamente limitata al solo cattolicesimo, salvo un rapido accenno alla concetto battista di battesimo, che però non fa testo in Europa ove le confessioni maggioritarie sono quelle riformate e luterane; decisamente più interessante invece è la parte relativa alla religioni orientali. Proprio ben curata.

Osservo in ogni caso – e con vivo piacere - che l’impegno trentennale del Consiglio Ecumenico sui temi della Pace, Giustizia e Salvaguardia del creato, riescono a dare frutti ottimi e inaspettati anche fuori dall’orto delle chiese protestanti, anglicane, veterocattoliche e ortodosse. Paolo (l’apostolo) non si lamenterà poi troppo della scarsa considerazione e sostanzialmente del declassamento ad uno dei diversi “santi” citati nel testo.

La prefazione – comune a tutta la collana – risulta a ben vedere assai discutibile sul concetto del c.d. “ritorno al sacro” ma non è curata da Davide; e si capisce anche senza leggere la firma dell’estensore.

Nel testo forse c’è un ricorso  un po’ eccessivo ai riferimenti ecclesiologici- sacramentali di natura prettamente confessionale ma il risultato finale è buono. Scrivo questo perché l’autore, non più giovanissimo, ha capacità di scrittura maggiori di molti teologi e giornalisti di grido ed anche perché - a mio modesto parere - è in grado di salvare capre e cavoli (casa editrice Emi, Pontificio Istituto, ecc ecc) senza dover necessariamente ricorrere troppo a citazioni e/o al principio dell’autorità.

Insomma “Acqua” è un piccolo regalo utile, poco costoso (Euro 4,50) ed assai istruttivo, da mettere sotto l’albero alsaziano; pardon a fianco dell’italico presepio.

Fra parentesi, ci domandiamo un po’ sorpresi - in queste ore - se il parlamentare Luca Volonté (UDC) sia seriamente intenzionato in primis a dichiarare guerra a Ikea, Rinascente, Standa, Oviesse e altri grandi magazzini che osano cancellare l’indentità “cristiana” dell’Italia, costituita sembra dall’ormai invenduto presepio non più presente sugli scaffali, e secondariamente a richiedere l’eventuale revoca delle Intese dello Stato con le confessioni e religioni c.d. acattoliche, che - come noto - non simpatizzano proprio per certe rappresentazioni iconografiche del divino. A maggior ragione se un po’ buffe e naif.

Non sappiamo insomma se sorridere o che altro fare: per il momento leggiamo volentieri il libro di Davide Pelanda e aspettiamo con curiosità il suo prossimo lavoro. La redazione di Ecumenici gli mette volentieri a disposizione una biblioteca protestante e – se richieste espressamente – anche delle valutazioni critiche su tematiche ecumeniche di comune interesse. Affinché si prenda almeno consapevolezza che i punti di vista sono proprio molteplici e che non esiste proprio il monolitismo dogmatico in ambito cristiano. Men che altrove in ambito protestante.

L’Italia non è più quella delle statuine di ceramica di terra umbra. Sarebbe un po’ come dire che la Germania si identifica ancora oggi coi nanetti, che custodiscono i giardini privati della boscosa Baviera e di altre regioni (compresa la ricca brianza). Con tutti i loro significati simbolici della religione popolare e spesso misterici, che hanno influenzato la religione “nordica” per intere generazioni

La ricerca del senso delle cose e della vita non sono ovviamente racchiuse in un presepio o in altre infantili statuette.

Preferiamo occuparci di acqua, di terra e di persone umane in carne e ossa!

 

Maurizio Benazzi

 

 

Posta ricevuta

 

Sui teologi eretici di ispirazione Marcioniana

 

… ne sono perfettamente consapevole e mi sono scontrata più di una volta con Peyretti mi fa piacere che la pensiamo "uguale"..... o che ci sia una possibilità di confronto su questi temi.  Lei é di Torino ? possiamo parlarne una volta? io sono vicepresidente dell'Amicizia ebraico cristiana di Torino e Presidente della federazione delle amicizie italiane per cui avrei molto piacere  di conoscerla

Maria Ludovica Chiambretto

Direzione Politiche sociali Responsabile Uff. " Terzo Settore"

Torino

 

 

Sul negazionismo iraniano

 

E’mia profonda convinzione che ogni vita umana abbia un valore inestimabile e che qualsiasi forma di violenza sia da respingere. Affermo qui il mio totale rifiuto di ogni forma di violenza. 

 

Pertanto desidero esprimere la mia ferma condanna di qualsiasi forma di revisionismo, volta a minimizzare in qualsiasi modo l’orrore del massacro operato dal Nazismo su 6 milioni di esseri umani, ebrei, omosessuali, nomadi e dissidenti.

 

Da questo punto di vista protesto fortemente contro la conferenza negazionista organizzata dal governo di Teheran e chiedo in proposito il fermo intervento dell’ONU.

 

Ritengo di grande importanza ricordare e ricordare alle generazioni future la mostruosità dello sterminio sistematico di vite umane che si è compiuto nei campi di concentramento nazisti. Pertanto cercherò di impegnarmi anche personalmente nel mio piccolo a commemorare la data del 27 gennaio, per non dimenticare quello che l’uomo è stato capace di compiere sui propri fratelli, perché tutta questa crudeltà inaudita non possa mai più avere luogo.

 

Allo stesso tempo ritengo che l’Europa debba favorire attivamente il processo di pacificazione tra Israele e la Palestina, favorendo la soluzione dei due stati sovrani. Inoltre è necessario implementare il diritto internazionale e le numerose risoluzioni del consiglio di Sicurezza non attuate da Israele, nonché la sentenza della Corte Internazionale dell’Aja sul Muro. Israele deve rispettare questa sentenza. Inoltre non condivido la politica di boicottaggio del governo di Hamas democraticamente eletto.

 

Sostengo inoltre la creazione di una zona libera da armi nucleari in tutto il Medio Oriente proposta da Mordechai Vanunu, il quale ha rivelato nel 1985 che Israele dispone di armi nucleari.

 

Condanno inoltre fortemente l’utilizzo di bombe a cluster da parte di Isarele.

 

Inoltre chiedo che venga rivista la posizione privilegiata di Israele presso l’aeroporto di Schiphol Est, che permette il trasporto indisturbato di un gran numero di armi provenienti dagli Stati Uniti e destinate a Israele.

 

 

Silvia Terribili

Italia dei Valori - Olanda

 

 

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Ci scusiamo per non poter pubblicare il gran numero di lettere pervenuteci, spesso con richieste di adesione a manifestazioni e presidi antirazzisti (come quella interessante di Lugano dei giorni scorsi e sostenuta tra gli altri anche dallo stimato prof. Hassan El Araby) ma al momento le info devono essere inoltrate con almeno una settimana di anticipo. Grazie.

 

 

 

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Qualora non intendessi ricevere ulteriori e-mail, ti preghiamo di inviarne una a ecumenici@tiscali.it  con in oggetto il messaggio: “Cancella”. Una non risposta varrà come consenso alla spedizione delle ulteriori informazioni.

La posta in arrivo alla newsletter è liberamente pubblicabile e senza bisogno di alcuna autorizzazione. Le foto sono liberamente scelte dalla red .

 

 

 

 


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